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SAN PAOLO - La polizia federale brasiliana ha arrestato mercoledì sera uno dei direttori svizzeri del Credit Suisse (CS). Il fermo è avvenuto all'aeroporto di San Paolo, mentre l'uomo, di 50 anni, stava per imbarcarsi per Zurigo. Un giudice della megalopoli brasiliana lo ha posto in detenzione fino a domenica per interrogarlo.
Il responsabile in Svizzera della gestione patrimoniale del CS di San Paolo "è sotto nostra sorveglianza", ha dichiarato ieri sera all'AFP un responsabile della polizia federale dell'aeroporto di Guarulhos.
Il reparto per le inchieste sui delitti finanziari ha avviato in dicembre un'indagine su presunti trasferimenti illegali di dollari e operazioni di riciclaggio di denro sporco, in cui è sospettata di essere implicata una agenzia del Credit Suisse. Martedì scorso, dopo quattro mesi di intercettazioni telefoniche, la polizia ha perquisito per otto ore i locali del CS a San Paolo.
Giunto in Brasile la settimana scorsa, il direttore fermato avrebbe dovuto rientrare a Zurigo dopo una quindicina di giorni, ma ha anticipato il rientro subito dopo la perquisizione dell'istituto. Il suo comportamento ha attirato l'attenzione delle autorità, che avevano emesso un mandato per impedire ai quadri dirigenti del CS di lasciare il paese durante le indagini.
Proprio per evitare questo, la polizia ha anche ritirato i passaporti a sei responsabili del CS, quattro svizzeri e due brasiliani - precisa un comunicato odierno -. La polizia - aggiunge la nota - dispone di "forti indizi" che i sospetti abbiano compiuto operazioni illegali e "trasferito all'estero importanti somme di denaro di dubbia origine, appartenenti a brasiliani e a stranieri residenti in Brasile". I fatti in questioni potrebbero essere passibili delle accuse di evasione di valuta pregiata, riciclaggio di denaro e costituzione di associazione per delinquere.
