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STATI UNITIQuella grande paura che ci frena dal cambiare lavoro

11.03.19 - 06:00
E che ci fa restare al nostro posto, anche se non ci piace. Tutta colpa dell'incertezza economica, l'esperto: «La maggiorparte ha smesso anche di guardarsi in giro»
Quella grande paura che ci frena dal cambiare lavoro
E che ci fa restare al nostro posto, anche se non ci piace. Tutta colpa dell'incertezza economica, l'esperto: «La maggiorparte ha smesso anche di guardarsi in giro»

NEW YORK - C'è chi vede il mondo del lavoro come una corsa, una scalata fatta di sperimentazioni,  azzardi, imprevisti ma anche di gratificazioni.

Ecco, stando a un recente sondaggio di Workforce Logiq pubblicato dal magazine economico Fortune, almeno al giorno d'oggi la pensa così solo una sparutissima minoranza.

Fra i 1'720 intervistati in aziende appartenenti a diversi settori il 72% ha dichiarato di voler restare al suo attuale posto, anche se non gli piace particolarmente. Il motivo? Il sentimento d'incertezza e la preoccupazione di una recessione imminente che potrebbe arrivare più prima che poi.

«Ci aspettavamo ben altri risultati, più dinamismo e voglia di rischiare», spiega il responsabile dello studio, «la maggior parte (75%) degli impiegati, anche quelli scontenti, non si starebbe nemmeno guardando in giro per un nuovo lavoro».

Già perché «sanno che potrebbero guadagnare di più ma si preoccupano dei costi legati alla disoccupazione e all'incertezza». Per questo le aziende interessate ad assumere «più che puntare sulla questione economica, dovrebbero evidenziare i piani e la sicurezza sul lungo termine».

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COMMENTI
 

lo spiaggiato 5 anni fa su tio
Mah, secondo me i ticinesi dovrebbero approfittare di più della possibilità offerta dagli accordi bilaterali di lavorare nell'intera Europa... le offerte e le possibilità di trovare buoni impieghi non mancano di certo... e anche cambiare paese a volte non è male... :-))))

tip75 5 anni fa su tio
questo clima di terrore e’ realta, abbiamo troppa concorrenza europea che di fatto concorrenza non è, nessuno che risiede può competere con il desiderio di lavorare al posto nostro di chi vive e spende altrove e le aziende lo sanno . chi difenderà questa posizione?nessuno...questo spauracchio non avrà fine, oggi lavoriamo per molto meno di 20 anni fa con il triplo dei costi,il valore delle risorse il famoso capitale umano si sta perdendo dietro al solo capitale che importa, grazie ai nostri politici , grazie all ue , troppo facile dire che ancora va bene , non va bene per niente a peggiorare sono bravi tutti

francox 5 anni fa su tio
I capi azienda e di conseguenza gli azionisti, hanno solo da guadagnare in un mondo lavorativo dove vige un clima di terrore. Ci stanno privando di salari onesti, di tempo libero e del diritto di vivere sereni.
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