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Howard Schultz, 64 anni, ha deciso di lasciare l'azienda dopo quarant'anni: pare intenzionato a diventare l'anti-Trump
WASHINGTON - Al momento, da queste parti almeno, è un volto ancora abbastanza sconosciuto: anche se si tratta del presidente di Starbucks. Ma solo fino al 26 giugno.
Dopo 40 anni in azienda, dove è stato ceo fino all'anno scorso, Howard Schultz, 64 anni, ha deciso di lasciare. I guai del gruppo, finito nell'occhio del ciclone per presunti atteggiamenti discriminatori verso la gente di colore, sembra però non c'entrino proprio. Schultz, che ha reso grande la catena facendola passare da 11 caffè nel 1977 a oltre 28'000 oggi in 77 paesi, pare sia "solo" «molto preoccupato per il mio Paese». Così ha dichiarato, alludendo a una possibile discesa in politica.
Allora sì che potrebbe arrivare la fama vera: si dice che voglia diventare il prossimo anti-Trump, possibile candidato alla presidenza con i democratici. Lui non conferma né smentisce: «Intendo pensare a una serie di opzioni, che potrebbero includere il servizio pubblico. Ma sono molto lontano dall'aver preso decisioni sul futuro. Quello che intendo fare d'ora in poi è restituire qualcosa del tanto che ho avuto, ma non so ancora bene che cosa ciò significhi».
