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CINAAncora in centinaia nelle strade

06.10.14 - 11:30
Le proteste sono all'ottavo giorno ma i presidi sono fortemente indeboliti
Keystone7EPA/DENNIS M. SABANGAN
Ancora in centinaia nelle strade
Le proteste sono all'ottavo giorno ma i presidi sono fortemente indeboliti

HONG KONG - Alcune centinaia di manifestanti sono ancora nelle strade di Hong Kong, dopo otto giorni di proteste pro-democrazia. Dopo una notte trascorsa senza i temuti incidenti, i presidi dei manifestanti in tre punti chiave della metropoli sono fortemente indeboliti rispetto ai giorni scorsi.

I manifestanti hanno ottenuto di tenere colloqui col governo del territorio su una "nuova fase" di riforme politiche, ma l'odiato "chief executive" - capo del governo locale - Leung Chun-ying, rimane al suo posto - anche se fortemente indebolito - nonostante le ripetute richieste di dimissioni. E il governo di Pechino, primo destinatario delle proteste per i limiti che ha imposto alle prossime elezioni del chief executive, previste per il 2017, non ha accennato a possibili marce indietro.

Gli impiegati del governo, i cui uffici si trovano ad Admiralty, il centro delle proteste degli ultimi giorni, si sono recati a lavorare senza incidenti anche se sul posto rimangono alcune decine di manifestanti. Molti sono coloro che hanno abbandonato quelli di Mongkok e di Causeway Bay, per tornare a scuola o al lavoro, o semplicemente per prendersi qualche ora di riposto, gli altri due presidi dei manifestanti.

Alex Chow, uno studente di 24 anni che è tra i leader del movimento per la democrazia, ha sostenuto che "la gente ha bisogno di riposare, ma ritornerà. Questo non significa che il movimento è finito. C' è ancora tanta gente che lo sostiene".

Secondo il Quotidiano del Popolo, giornale ufficiale del Partito Comunista Cinese, le manifestazioni in corso da otto giorni ad Hong Kong, che reclamano una vera democrazia nel territorio, fanno in realtà "arretrare la democrazia". In un editoriale, il quarto dall'inizio delle proteste di piazza, il giornale afferma che "un principio fondamentale della democrazia vuole che una piccola minoranza non abbia il diritto di violare in un sol colpo l'interesse generale e lo spazio pubblico, impiegando dei metodi illegali".

Decine di migliaia di persone, in maggioranza studenti, hanno partecipato al movimento chiamato "occupy Central", l'occupazione di alcune zone centrali della metropoli. Obiettivo principale delle manifestazioni è quello di negare a Pechino il diritto esclusivo di scegliere i candidati alle prossime elezioni del capo del governo del territorio, che sono previste per il 2017 e che dovrebbero essere le prima a svolgersi sulla base del suffragio universale. Ad Hong Kong la situazione sembra avviata a tornare alla normalità, ma centinaia di persone rimangono nelle strade.

ats ans

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