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ITALIALodo Mondadori, Berlusconi corresponsabile di corruzione

09.07.11 - 16:43
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Lodo Mondadori, Berlusconi corresponsabile di corruzione

MILANO - "È da ritenere ... ai soli fini civilistici del presente giudizio, che Silvio Berlusconi sia corresponsabile della vicenda corruttiva per cui si procede". Lo scrivono i giudici della seconda sezione civile della Corte d'appello di Milano condividendo il giudizio di primo grado per la vicenda del Lodo Mondadori per cui oggi Fininvest è stata condannata a versare a Cir circa 560 milioni di euro.

"Corresponsabilità che - proseguono i giudici -, come logica conseguenza, comporta, per il principio della responsabilità civile delle società di capitali per il fatto illecito del loro legale rappresentante o amministratore commesso nell'attività gestoria della società medesima, la responsabilità della stessa Fininvest".

I giudici nell'analizzare la posizione di Berlusconi, che all'epoca della "guerra di Segrate" era presidente del cda di Fininvest fino al gennaio del '94 e quindi legale rappresentante della società, hanno ricordato che venne prosciolto per prescrizione dalla Corte d'Appello penale di Milano il 26 giugno 2001: con l'allora concessione delle attenuanti generiche il reato di corruzione in atti giudiziari contestato venne modificato in corruzione semplice. Il ricorso in Cassazione per ottenere il proscioglimento pieno di Berlusconi venne rigettato.

Per la Corte d'Appello civile, che condivide il ragionamento del giudice di primo grado, "non è emersa in sede penale l'evidente innocenza dell'imputato". Inoltre, ha sostenuto che "sarebbe assolutamente fuori dell'ordine naturale degli accadimenti umani che un bonifico di circa 3 miliardi di lire (provenienti dai conti esteri Fininvest, versati il 14 febbraio '91 in Svizzera a Previti, e di cui almeno 400 milioni finirono a Metta, ndr) sia disposto ed eseguito, per le dimostrate finalità corruttive, senza che il dominus della società, dai cui conti il bonifico proviene, ne sia a conoscenza e lo accetti. Pertanto à da ritenere (...) ai soli fini civilistici del presente giudizio, che Silvio Berlusconi sia corresponsabile della vicenda corruttiva per cui si procede".

Inoltre, rispondendo ai motivi di appello della holding del Biscione, i giudici civili hanno osservato: "anche se si volesse accedere alla considerazione dell'appellante per cui la somma di tre miliardi di lire non fosse così eccezionale nel bilancio di Fininvest al punto di ritenere che l'organo di vertice ne fosse necessariamente a conoscenza, rimane il fatto che la somma era per l'epoca certamente importante; a ciò si deve comunque aggiungere che essa fu versata per una causale tutt'altro che irrilevante, essendo finalizzata, mediante la corruzione di un magistrato, alla 'miglior spartizionè della Mondadori (...): tali considerazioni escludono che l'organo di vertice di Fininvest non fosse a conoscenza della dazione e delle sue finalità".

ATS

Foto d'archivio (Keystone)

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