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STRISCIA DI GAZACurarsi a Gaza è ormai quasi impossibile

08.04.24 - 13:46
L'84% delle strutture sanitarie presenti nella Striscia hanno subito pesanti danni. O sono state distrutte
keystone-sda.ch / STR (Mohammed Hajjar)
Fonte ats
Curarsi a Gaza è ormai quasi impossibile
L'84% delle strutture sanitarie presenti nella Striscia hanno subito pesanti danni. O sono state distrutte

GAZA - L'84% di tutte le strutture sanitarie e il 62% di tutte le abitazioni nella Striscia di Gaza sono state danneggiate o distrutte dalle ostilità in corso. Inoltre, circa il 57% delle infrastrutture idriche è stato distrutto o parzialmente danneggiato.

La capacità di produzione idrica attuale è stimata al di sotto del 5% della produzione abituale e diminuisce progressivamente ogni giorno. Sono 350'000 le persone con malattie croniche che non hanno accesso, o hanno un accesso estremamente limitato, ai farmaci e alle procedure mediche essenziali come la dialisi. Lo ricorda l'Unicef spiegando che "3,1 milioni di persone hanno bisogno di aiuti umanitari nello Stato di Palestina, tra cui 1 milione di bambini nella Striscia di Gaza".

Da 7 ottobre, prosegue l'Unicef, si è registrato un impatto devastante sull'istruzione nella Striscia di Gaza: almeno il 67% delle scuole avrà bisogno di una ricostruzione completa o di una riabilitazione importante per tornare a funzionare. Inoltre, sono stati utilizzati come rifugi dagli sfollati interni 320 edifici scolastici: di questi 188 sono stati colpiti direttamente (90 scuole) o danneggiati (98 scuole).

Per far fronte a questa emergenza, dal 21 ottobre, l'Uunicef ha trasferito 628 camion di rifornimenti nella Striscia di Gaza. Dal 21 marzo al 3 aprile, 34 camion hanno portato forniture d'emergenza essenziali, come 4400 pacchi di pannolini per bambini; 2272 pacchi di kit per l'igiene; 15'905 set di vestiti invernali; 1250 cartoni di cibo nutrizionale per combattere la malnutrizione; 16'800 contenitori d'acqua pieghevoli da 10 litri e due impianti di trattamento dell'acqua con strumenti e accessori.

In Cisgiordania, l'Unicef ha continuato a fornire primo soccorso psicosociale, per la salute mentale e supporto psicosociale, ha svolto attività di sensibilizzazione e fornito servizi legali a 727 persone, tra cui 459 bambini e 268 persone che se ne prendono cura.

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