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TAIWAN/CINAJet e navi cinesi a Taiwan, «l'invasione nel 2027»

21.03.24 - 20:51
Il ministero della difesa di Taipei ha rilevato un totale di 32 aerei e 5 navi da guerra dell'Esercito popolare di liberazione
AFP
Fonte Ats Ans
Jet e navi cinesi a Taiwan, «l'invasione nel 2027»
Il ministero della difesa di Taipei ha rilevato un totale di 32 aerei e 5 navi da guerra dell'Esercito popolare di liberazione

TAIPEI/PECHINO - La più grande impennata delle attività militari cinesi del 2024 non è sfuggita ai radar di Taiwan. Mentre dagli Usa è rimbalzato l'allarme sulla corsa di Pechino agli armamenti per essere pronta a invadere l'isola ribelle nel 2027 e riunificarla alla madrepatria, pilastro del "ringiovanimento" della nazione nei piani del presidente Xi Jinping.

Il ministero della difesa di Taipei ha rilevato un totale di 32 aerei e 5 navi da guerra dell'Esercito popolare di liberazione intorno a Taiwan nelle 24 ore fino alle 6 di stamattina e, in serata, altri "20 velivoli" impegnati in un inedito volo notturno «di pattugliamento e combattimento congiunto».

Tutti segnali, comprensivi dei ripetuti sconfinamenti della linea mediana dello Stretto di Taiwan, che fanno ipotizzare agli esperti militari una mossa di ben più ampio respiro in preparazione da parte della leadership comunista in vista della cerimonia del 20 maggio di insediamento del nuovo presidente taiwanese William Lai, il «piantagrane» e il «separatista distruttore della pace» nella lista nera di Pechino.

La Cina, intanto, sta costruendo un arsenale militare e nucleare a una velocità mai vista dalla Seconda guerra mondiale "per essere pronta a invadere Taiwan per il 2027", anno del centenario della fondazione dell'Esercito popolare di liberazione.

Il comandante delle forze americane nell'Indo-Pacifico John Aquilino ha rimarcato che le truppe cinesi hanno simulato negli ultimi anni le attività che potrebbero portare a un attacco ai danni di Taipei. I militari della Repubblica popolare, ha aggiunto Aquilino in un'audizione tenuta ieri alla Camera americana, sono «più aggressivi e incoraggiati» dalle tensioni in Ucraina e in Medio Oriente, puntando l'attenzione su Taiwan.

Certo, «la Cina vorrebbe assimilarla senza guerra», seguendo gli insegnamenti vecchi di oltre duemila anni del suo più grande generale, Sun Tsu. «Ciò è evidente dalla campagna coercitiva sempre più aggressiva, che schiera più navi nelle vicinanze, attraversando la linea centrale con le loro risorse aeree. Sono le misure necessarie per far capitolare i taiwanesi», ha osservato Aquilino.

L'ammiraglio ha anche messo in guardia sull'assertività che aumenta il rischio di conflitto dentro e intorno alle Filippine: «È un punto molto critico che potrebbe sfociare in pessimi scenari. Il fatto che l'esercito cinese ora spari e speroni le navi filippine che tentano di sostenere i Marines è motivo di forte preoccupazione».

Dalla stessa audizione è emerso un Indo-Pacifico sempre più instabile per il fatto che l'alleanza in evoluzione tra Cina, Russia, Corea del Nord e Iran ("un nascente asse del male", secondo Aquilino) sembra incoraggiare anche il leader nordcoreano Kim Jung-un ad aumentare le sue intemperanze.

«Sono convinto che la Corea del Nord non solo reagisca alle nostre attività, ma in molti modi le rispecchi», ha rincarato il generale Paul LaCamera, comandante delle forze armate americane in Corea del Sud. Fornendo materiale bellico per lo sforzo di Mosca contro l'Ucraina, Kim "ha l'opportunità di testare parte della sua tecnologia sul campo di battaglia. Non solo quella missilistica, ma anche la sua artiglieria e altro". Prove generali di scenari imprevedibili.

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