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ITALIAUn piatto di spaghetti per uccidere la ricca prozia

23.02.24 - 11:09
Agli arresti domiciliari è finita la pronipote, che avrebbe architettato un piano diabolico.
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Un piatto di spaghetti per uccidere la ricca prozia
Agli arresti domiciliari è finita la pronipote, che avrebbe architettato un piano diabolico.

CATANIA - I carabinieri di Acireale (Catania), in collaborazione con quelli di Asiago (Vicenza) e delle Procure di Catania e Vicenza, hanno risolto il giallo dietro alla morte sospetta di Maria Basso, 80 anni, deceduta il 16 dicembre del 2022, cinque giorni dopo un pranzo al ristorante, poi rivelatosi sospetto.

Sarebbe infatti stata la pronipote 59enne ad architettare il delitto, per intascarsi l'eredità. Come? Portando la zia, che poteva assumere solo omogeneizzati, al ristorante: sul piatto per l'80enne, spaghetti e dolce, pietanze solide vietate dalla dieta ferrea, che invece era costretta a seguire. E così due giorni dopo, la pensionata fu colta da una grave difficoltà respiratoria dovuta all'ingestione di cibi solidi ("bronchite ab ingestis"), che la porterà poi alla morte.

Catalogata però dagli investigatori come decesso sospetto. Tanto che dalle indagini successive è emerso che la pronipote, il 2 dicembre, aveva trasferito la prozia a insaputa dei parenti - e senza preoccuparsi di raccogliere i farmaci da farle assumere - da una casa di cura di Vicenza fino ad Acicastello in Sicilia. Trasferendola poi in un residenza per anziani, dopo che in precedenza aveva indotto la vittima - titolare di numerosi conti correnti - a sottoscrivere in suo favore una procura generale per il compimento di atti amministrativi ordinari e straordinari.

Ma non solo - come ricostruisce CataniaToday - il 9 dicembre la presunta omicida avrebbe fatto sottoscrivere a suo favore anche un testamento pubblico che la nominava unica erede universale. L'11 dicembre, due giorni dopo, arriva la data fatidica, quella del pranzo a base di spaghetti e di un dolce, che porteranno poi alla morte dell'anziana signora.

I Carabinieri e gli arresti domiciliari - «Fondamentali» per le indagini, come racconta a CataniaNews il capitano dei carabinieri della stazione di Acireale Domenico Rana, sono state le dichiarazioni rese in punto di morte dalla signora Basso, «il giorno prima del suo decesso». Elementi che, ha spiegato il militare dell'Arma, «hanno permesso di ricostruire come la sospettata l’avesse portata a pranzo, a mangiare un piatto di spaghetti e un dolce».

A conclusione «di un disegno criminale più ampio ordito dall’indagata, che si era fatta nominare prima procuratrice speciale e poi erede testamentaria universale in modo da impadronirsi della cospicua eredità della donna».

In attesa del processo, l'indagata è ora agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico, deve rispondere all'accusa di circonvenzione di incapace e di omicidio aggravato ai danni della parente non autosufficiente.

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