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«Sei russa, non ti vendiamo né acqua né niente»

ITALIA«Sei russa, non ti vendiamo né acqua né niente»

20.02.24 - 16:22
Episodio discriminatorio all'aeroporto di Fiumicino ai danni di una donna che al duty free voleva comprare solo dell'acqua.
ScreenshotInstagram/AnnaLarina
«Sei russa, non ti vendiamo né acqua né niente»
Episodio discriminatorio all'aeroporto di Fiumicino ai danni di una donna che al duty free voleva comprare solo dell'acqua.

ROMA - Non le vendono l'acqua perché è russa. E a raccontarlo in un video social è stata la vittima stessa, Anna Larina, che si trovava in partenza dall'aeroporto domenica 18 febbraio.

«Mi trovo a Fiumicino in aeroporto. Volevo comprarmi un'acqua, vado alla cassa e mi chiedono come da prassi la carta d'imbarco», spiega la giovane donna, che vive in Italia da 10 anni. Alla cassa le chiedono poi se ha il passaporto russo. «Rispondo "sì, glielo devo far vedere?"».

Arriva così la frase shock della commessa del duty free: «"Mi dispiace ma non posso venderle l'acqua perché ha il passaporto russo"». È a questo punto che Anna replica: «Potete darmi una spiegazione?». Ma dall'altra parte le dicono: «"Vada a leggere sul sito del ministero degli Esteri, non possiamo venderle niente. Per quello che avete fatto"». E il rifermento è chiaramente alla guerra in Ucraina, come spiegato in un ulteriore post su Instagram.

La donna, traduttrice e insegnante di russo, è incredula. «Vivo in Italia e pago qui le tasse - si sfoga ancora - ho gli stessi diritti degli italiani e sono qui da più di dieci anni. Sono scioccata, io a Roma non posso comprarmi dell'acqua perché sono russa». Inutile dire che non esiste alcuna norma che possa anche solo lontanamente prevedere una discriminazione del genere.

Alla cittadina russa, che aveva un volo per Yerevan (Armenia), come detto, non è restato che postare sui social il video, dove spiega la brutta avventura. Immagini e parole che faranno immediatamente il giro del web. E le scuse ufficiali non tardano ad arrivare. «Come gruppo rispettiamo tutti i nostri clienti, a prescindere da origine, genere o età - scrive su X il duty free sotto accusa - Ci scusiamo sinceramente per quanto avvenuto ieri nel nostro store».

Parole a cui ha fatto eco anche Aeroporti di Roma, scusandosi sotto il video della sfortunata viaggiatrice: «Gentile Anna, siamo costernati e ci rammarichiamo per quanto le è capitato in occasione della sua permanenza all’aeroporto di Fiumicino (..) Sicuri che episodi simili non si ripeteranno, la ringraziamo per aver condiviso con noi la sua esperienza e la aspettiamo in occasione di una sua prossima partenza».

Anna ora è a casa sua in Russia, dopo quasi 24 ore di viaggio, e racconta di essere sommersa dai messaggi. Anche di "odiatori", che mettono indubbio la sua sincerità e ai quali si limita a rispondere: «Non ho l'obiettivo di convincere nessuno (...). Capisco l'incredulità perché è troppo brutto e osceno per essere vero».

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