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IRAN / PAKISTANPerché l'Iran non farà la guerra al Pakistan

18.01.24 - 17:44
La posta in gioco è alta. E i toni dei rispettivi ministri degli Esteri sono pacati.
AFP
La regione desertica del Baluchistan
La regione desertica del Baluchistan
Perché l'Iran non farà la guerra al Pakistan
La posta in gioco è alta. E i toni dei rispettivi ministri degli Esteri sono pacati.

ISLAMABAD - La risposta non si è fatta attendere. Giovedì le autorità di Islamabad hanno ordinato all'aviazione di bombardare la cittadina iraniana di Savaran in risposta all'attacco della Repubblica islamica nella regione del Baluchistan in Pakistan. Entrambe le operazioni militari avevano l'obbiettivo di distruggere i centri operativi di gruppi terroristici attivi nella regione.

Il Baluchistan (situata lungo la linea di confine tra Iran e Pakistan) è sotto il fuoco dell'artiglieria da decenni ed è il terreno di gioco di innumerevoli gruppi separatisti ed estremisti. La regione ha infatti un importante valore strategico e rappresenta uno sbocco sull'Oceano indiano sia per il Pakistan che per i Paesi dell'Asia meridionale. Cina compresa.

Da quando il governo di Pechino ha inaugurato la "Nuova via della seta" (un progetto da centinaia di miliardi di dollari che intende collegare la Cina al resto del continente Euroasiatico) e ha dichiarato il porto di Gwadar (situato nella regione pakistana del Baluchistan) uno dei principali punti di snodo del maxi-progetto, si sono moltiplicati gli scontri armati nella regione.

In particolare l'India (storico opponente del dragone asiatico) è sempre stata ostile al progetto. Dall'inaugurazione del porto di Gwadar il governo di New Dehli ha infatti intensificato le sue attività di spionaggio in Baluchistan. E questo per timore che la Cina possa utilizzare il porto non per attività commerciali (come affermato a più riprese da Pechino) ma per attività militari, aprendo la porta alla presenza della marina cinese nelle acque dell'Oceano indiano.

In uno scenario del genere le relazioni tra gli attori (sia statali che non) si complicano. La posta in gioco è alta.

Sia Islamabad che Teheran sono membri dell'Organizzazione di Cooperazione di Shanghai (OCS) che «promuovere la cooperazione nello spirito del rispetto reciproco, della giustizia, dell'uguaglianza e della cooperazione reciprocamente vantaggiosa» tra i Paesi membri e sono in procinto di inaugurare un importate gasdotto che permetterà di far confluire il gas iraniano in Pakistan.

A testimoniare del carattere effimero della "scaramuccia" lungo la linea del confine tra i due Paesi anche le recenti dichiarazioni dei rispettivi ministri degli Esteri che si sono incontrati a margine del World Economic Forum (WEF) di Davos. Durante l'incontro è stata sottolineata «l'importanza della lotta al terrorismo» e la «promozione della cooperazione» tra i due Paesi.

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COMMENTI
 

Luigi Bianchi 3 mesi fa su tio
si...dicevo quasi lo stesso conla Russia. e poi cosa è successo?

rrs 3 mesi fa su tio
... l'oBBBBiettivo...

Il_Moralizzatore 3 mesi fa su tio
Risposta a rrs
Sono corrette entrambe le forme: la forma obiettivo è più vicina all'etimo latino obiectivum, mentre obbiettivo è una forma di origine popolare che ha subito il raddoppiamento della b davanti a i con valore di ➔semiconsonante.

Rhood 3 mesi fa su tio
Risposta a rrs
Commento di un certo spessore 😂

Rhood 3 mesi fa su tio
Risposta a Il_Moralizzatore
Grazie! Questa non la sapevo
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