Il 56enne era stato incarcerato perché non possedeva una copertura sanitaria valida nel Paese
MOSCA - Un cittadino americano, Ernest Harry Mitchell, di 56 anni, è morto la scorsa notte in Russia in un centro di detenzione temporaneo per cittadini stranieri in attesa di espulsione, secondo quanto scrive il quotidiano Kommersant. Una fonte di polizia citata dal quotidiano ha detto che il fatto è avvenuto nel territorio di Krasnodar, sul Mar Nero, e che secondo i primi riscontri il decesso è da addebitare «presumibilmente» a un suicidio. Ma l'inchiesta è in corso.
Mitchell era stato posto nel centro di detenzione per migranti illegali, nel distretto di Gulkevichsky, dopo che una Corte a Sochi aveva ordinato la sua espulsione per un'infrazione amministrativa, cioè per essere entrato in Russia senza avere una assicurazione sanitaria valida nel Paese.
L'uomo aveva detto che la sua assicurazione gli aveva garantito che la sua polizza era valida in tutto il mondo, e quindi aveva commesso involontariamente l'infrazione, ma si era comunque dichiarato colpevole.