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STRISCIA DI GAZALa situazione nel più importante ospedale di Gaza è «catastrofica»

11.11.23 - 14:26
In un comunicato odierno, Medici senza frontiere chiedono un cessate il fuoco immediato contro le strutture sanitarie
keystone-sda.ch / STR (Abed Khaled)
Fonte Ats ans
La situazione nel più importante ospedale di Gaza è «catastrofica»
In un comunicato odierno, Medici senza frontiere chiedono un cessate il fuoco immediato contro le strutture sanitarie

GAZA - L'ospedale di al-Shifa, la più grande struttura sanitaria dove lavora ancora il personale di Medici senza frontiere (Msf), «è stato colpito più volte, compresa la maternità, causando diversi morti e feriti». Lo riporta un comunicato dell'organizzazione internazionale.

«Le ostilità intorno all'ospedale non sono cessate. Le équipe di Msf e centinaia di pazienti sono ancora all'interno», per questo l'organizzazione «ribadisce con urgenza il suo appello a fermare gli attacchi contro gli ospedali, per un cessate il fuoco immediato e per la protezione delle strutture mediche, del personale medico e dei pazienti».

«Ci stanno uccidendo qui, per favore fate qualcosa» racconta un infermiere di Msf dal seminterrato dell'ospedale di al-Shifa, dove lui e la sua famiglia si stanno riparando dai bombardamenti. «Quattro o cinque famiglie si stanno rifugiando ora nel seminterrato, i bombardamenti sono così vicini, i miei figli piangono e urlano per la paura».

«La situazione ad al-Shifa è davvero catastrofica. Chiediamo al governo israeliano di cessare questo assalto senza tregua al sistema sanitario di Gaza. Il nostro staff e i nostri pazienti si trovano all'interno dell'ospedale, dove i pesanti bombardamenti non si sono fermati da ieri» afferma Ann Taylor, capo missione di Msf nei territori occupati palestinesi.

L'organizzazione denuncia l'attacco dello Stato ebraico contro i civili e chiede che aiuti umanitari vengano forniti ora a tutta la Striscia. Msf denuncia inoltre di aver perso i contatti con un chirurgo che lavora e si rifugia nell'ospedale di al Quds con la sua famiglia e che «altre strutture sanitarie, tra cui l'ospedale di al Rantisi sarebbero state circondate dai carri armati israeliani».

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