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BELGIOAttentato a Bruxelles: «Il sospettato è stato neutralizzato»

17.10.23 - 07:18
La Procura ha annunciato di aver trovato una carta d’identità svizzera su una delle vittime.
AFP
Fonte Ats
Attentato a Bruxelles: «Il sospettato è stato neutralizzato»
La Procura ha annunciato di aver trovato una carta d’identità svizzera su una delle vittime.

BRUXELLES - «Il sospettato è stato neutralizzato», la ministra dell'Interno belga Annelies Verlinden ha confermato questa mattina ai giornali locali che l'uomo è rimasto ferito dopo uno scontro a fuoco con la polizia in piazza Eugène Verboekhoven, nel comune di Schaerbeek. Non è ancora stata confermata l'identità del sospettato, ma la ministra ha specificato che sulla persona neutralizzata è stata ritrovata l'arma automatica utilizzata durante l'attentato.

Nel frattempo è emersa la notizia che una delle vittime del presunto attacco terroristico di ieri sera a Bruxelles aveva con sé una carta d'identità svizzera. Lo ha annunciato stamane il procuratore federale belga Frédéric Van Leeuw. Il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) non ha per ora confermato la notizia.

Questa persona è di origine svedese, così come l'altra uccisa e quella gravemente ferita nell'attacco, è stato aggiunto. Tutte e tre erano a bordo di un taxi e sono state colpite quando sono scese.

Identificato l'attentatore - Durante la notte il primo ministro belga Alexander De Croo in conferenza stampa aveva confermato l'identità dell'attentatore. L'uomo «è di origine tunisina e soggiornava illegalmente in Belgio». Nella tarda serata di ieri il portavoce della Procura federale belga aveva dichiarato alla tv nazionale che l'attentatore è nato nel 1978 ed è stato identificato come Abdesalem Lassoued.

Nel luglio del 2016 un comando di polizia straniero aveva trasmesso alle autorità belghe informazioni non confermate secondo cui l'uomo aveva un profilo radicalizzato e voleva impegnarsi nella jihad in una zona di conflitto, ha aggiunto van Quickenborne. L'attentatore era quindi stato controllato, senza però alcun risultato: «Non c'erano prove concrete di radicalizzazione».

La rivendicazione - Sempre nella tarda serata di ieri il centro di crisi belga aveva riferito su X che «una rivendicazione è stata pubblicata sulle reti sociali e registrata da una persona che si è presentata come l'aggressore. Dice di ispirarsi allo Stato islamico». Stando alla ricostruzione dell'emittente LN24, ieri pomeriggio il presunto attentatore avrebbe pubblicato su Facebook un post in riferimento all'omicidio del bambino musulmano di sei anni accoltellato domenica vicino a Chicago.

Nella conferenza stampa notturna la segretaria di Stato del Belgio per l'Asilo e la Migrazione Nicole de Moor ha spiegato che l'uomo «aveva presentato una domanda di asilo nel nostro paese nel novembre 2019. Ha ricevuto una decisione negativa nell'ottobre 2020 e poco dopo è scomparso dai radar».

«È stato ufficialmente cancellato dal registro nazionale del comune il 12 febbraio 2021 e quindi non è stato possibile rintracciarlo per organizzare il suo ritorno. Non ha mai soggiornato in un centro di accoglienza federale. Non è mai stato presentato dalla polizia dopo un'intercettazione all'Ufficio stranieri per consentire il suo rimpatrio. Di conseguenza, l'ordine di lasciare il paese, emesso nel marzo 2021, non è mai stato emesso», ha proseguito la ministra.

L'uomo era già noto alla polizia - Da parte sua il ministro della giustizia belga Vincent Van Quickenborne ha spiegato che il presunto attentatore, all'inizio di quest'anno era stato denunciato da un occupante di un centro d'asilo a Campine (non lontano da Anversa) per minacce via social.

Il denunciante aveva inoltre detto alla polizia che Abdesalem era stato già condannato per terrorismo in Tunisia. La polizia giudiziaria di Anversa si era quindi attivata e, prima che avesse luogo l'attentato nel centro di Bruxelles, aveva fissato una riunione sul caso per questo martedì.

Bruxelles blindata - Nel frattempo le autorità federali avevano indagato sul passato dell'uomo in Tunisia, scoprendo che la condanna era legata a reati comuni e non al terrorismo. Questo dato, ha sottolineato Van Quickenborne, aveva fatto in modo che il caso non fosse trattato come «minaccia concreta o imminente».

Nel corso della notte si è svolta un'operazione di polizia rafforzata, guidata da unità speciali, in avenue Huart Hamoir, a Schaerbeek, nel luogo in cui soggiornava il presunto autore dell'attentato, ha detto il procuratore federale del Belgio Frédéric Van Leeuw nella conferenza stampa.

«L'intero edificio comprende una ventina di appartamenti ed è stato perquisito per intero, ma il sospettato non è stato trovato», ha spiegato Van Leeuw, riferendo che «sono state disposte numerose altre operazioni investigative che sono tuttora in corso».

Allerta di livello 4 - Stando a De Croo, nella capitale belga resta in vigore il livello di allerta 4, il più elevato, sinonimo di minaccia terroristica «grave e imminente», mentre nel resto del paese il livello è fissato a 3.

Le scuole restano aperte, ha indicato il premier. «Secondo l'analisi effettuata dall'Organizzazione per il coordinamento e l'analisi delle minacce, non esiste una minaccia specifica per le scuole», ha sottolineato De Croo.

A seguito dell'innalzamento del livello d'allerta anti-terrorismo da parte delle istituzioni Ue resteranno invece chiuse almeno per tutta la giornata di oggi le scuole europee e gli asili nido europei.

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