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STATI UNITIAlmeno dodici scimmie avrebbero perso la vita a causa dell'impianto Neuralink

22.09.23 - 13:30
I primati avrebbero sofferto di forti complicazioni nel decorso post-operatorio. Alcuni sarebbero arrivate a strapparsi il chip dalla testa
KEYSTONE/AP/Jacquelyn Martin / STF (Jacquelyn Martin)
Almeno dodici scimmie avrebbero perso la vita a causa dell'impianto Neuralink
I primati avrebbero sofferto di forti complicazioni nel decorso post-operatorio. Alcuni sarebbero arrivate a strapparsi il chip dalla testa

NEW YORK - Da pochi giorni è possibile candidarsi per partecipare al primo trial clinico eseguito sugli esseri umani da Neuralink, il cui scopo è impiantare nel cervello un apparecchio che dovrebbe permettere di eseguire delle azioni con il pensiero su dei dispositivi elettronici.

Per la startup di Elon Musk potrebbero però essere in vista nuovi problemi. Questo in quanto a pochissime ore dall'annuncio della prossima fase di test, gli alti funzionati della Securities and exchange Commission (Sec) hanno ricevuto una serie di lettere da parte dell’organizzazione no-profit che si oppone alla sperimentazione sugli animali Physicians Committee for Responsible Medicine. Il gruppo di medici ha denunciato, stando a un'inchiesta di Wired, che nel corso degli anni - Neuralink è stata fondata tra il 2016 e il 2017 - almeno dodici scimmie hanno perso la vita a causa di complicazioni sopraggiunte dopo che nel loro cervello era stata impiantata un'interfaccia neuronale wireless (Bci).

Le lettere, accompagnate da vari documenti, tra cui analisi veterinarie, parlano della storia clinica di alcune di queste scimmie. C'è ad esempio il caso del primate chiamato "Animale 20", morto nel 2019. L'intervento al suo cervello era avvenuto nel mese di dicembre, ma già durante la notte successiva la sua ferita aveva cominciato a sanguinare e a prudere in maniera incontrollata, fino a che, grattandosi, la scimmia non ha spostato il dispositivo e staccato un conduttore. Riaperta, i chirurghi hanno condotto una nuova operazione, ma le infezioni fungine e batteriche avevano già conquistato la totalità dei tessuti causando un danno che i medici non erano riusciti a riparare.

Di storie come questo primate ce ne sono - appunto - diverse. Andando al sodo: ciò che il comitato denuncia in particolare è il fatto che le sperimentazioni sono state condotte in maniera esplorativa - quindi senza alcuna certezza scientifica che l'esperimento sarebbe riuscito - e su esemplari giovani e in salute, al contrario di quanto affermato da Musk in diverse occasioni. Proprio alcuni giorni fa, ad esempio, ha scritto su X in risposta a un utente che «nessuna scimmia è morta a causa dell'impianto di Neuralink. Per testare i primi dispositivi, e quindi per ridurre al minimo il rischio per le scimmie sane, abbiamo scelto solo esemplari in fase terminale e quindi già prossimi alla morte».

Neuralink è già al centro di due indagini. Nella prima, annunciata nel dicembre dello scorso anno, la startup è sospettata di aver condotto alla morte almeno 1'500 animali in quanto i ricercatori erano esposti a uno stress eccessivo. Un'altra è stata invece avviata nel febbraio di quest'anno dal Dipartimento federale dei trasporti in quanto Neuralink avrebbe trasportato agenti patogeni resistenti agli antibiotici non rispettando i parametri di sicurezza.

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COMMENTI
 

Tirasass 7 mesi fa su tio
Pazz oide

W.Bernasconi 7 mesi fa su tio
Sbalordito! Poveri animali!

JacopoVismara 7 mesi fa su tio
Tio a corto di idee vedo. Strano...

Raptus 7 mesi fa su tio
Siamo peggio di un virus....

Ape67 7 mesi fa su tio
Che tristezza , che se lo impianti lui il chip , ma dove penso io

CHGordola 7 mesi fa su tio
Trovo che l'umanità si stia staccando troppo dalla realtà, per evolversi di spirito e di mente e per ritrovarsi è meglio essere un po' più a contatto con la natura che distaccarsi completamente con realtà virtuale e collegare il cervello a un PC. Tutte queste cose non fanno altro che creare tristezza, insicurezza e distaccamento sociale. Guardiamo solamente le nuove generazioni, i nostri giovani, quanto sono bravi a fare i video online, a programmare, videogiocare, a creare realtà immaginarie, e contatti a distanza, ma non sanno spiccicare due parole per fare una frase se ci parli insieme, non riescono a portare esempi concreti nella vita reale e sono sempre più introversi e più distaccati dalla realtà, credendo a cose assurde lette sul web.

ilfastidio 7 mesi fa su tio
Risposta a CHGordola
Tutti i giovani che conosco, per quanto bravi con i dispositivi multimediali, sanno anche parlare piuttosto bene: smettiamola con la ritrita idea che le nuove generazioni siano "inferiori". Anche perché, se si guarda chi crede alle baggianate che si leggono in rete, ci si accorge che le persone sopra i 50-60 anni sono molto più propense a credere alle bufale trovate online. Basta fare un giro in bettola per accorgersene.

francox 7 mesi fa su tio
Risposta a ilfastidio
Dubito dipenda dall'età, i rimba giovani diventano vecchi e restano rimba. Ce n'è di tutte le età.

f85 7 mesi fa su tio
Risposta a ilfastidio
Generazione che magari parla "piuttosto brne" E con ciò?? Non frequento bettole ecc Itkizxo il mio tempo per altro . Ma lei pensa davvero che parlare bene equivalga a intelligenza? Molti Giovani sono in gambissima ma un' altra bella e consistente fetta desta non poche preoccupazioni. Ho lavorato per anni in un settore che riguarda i giovani. E poi quali bufale sarebbero così facilmente propinate ai più diciamo in su con l età?

Dapat 7 mesi fa su tio
Risposta a ilfastidio
Concordo pienamente! Ho passato i 60 e ho sempre usato dispositivi, ma se osservo i “coetanei” è veramente preoccupante il grado di “dipendenza e creduloneria” che regna. I figli e nipoti sono più critici ed attenti

sWiSs_PiRaTe 7 mesi fa su tio
non è ancora il tempo, fin quando non ci evolveremo noi di spirito, di mente... tutti questi nobili stratagemmi verranno visti di cattivo occhio, non sempre l'etica scientifica riesce a star dietro agli scienziati per tempo.
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