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IL CASO«Suleman era terrorizzato dal viaggio, l'ha fatto solo per il papà»

23.06.23 - 16:33
I Dawood, padre e figlio, erano a bordo del Titan. La zia del 19enne, scomparso insieme al padre, racconta il retroscena del viaggio.
Afp
Shahzada Dawood e suo figlio Suleman.
Shahzada Dawood e suo figlio Suleman.
«Suleman era terrorizzato dal viaggio, l'ha fatto solo per il papà»
I Dawood, padre e figlio, erano a bordo del Titan. La zia del 19enne, scomparso insieme al padre, racconta il retroscena del viaggio.

NEW YORK - Padre e figlio muoiono insieme all’interno di quel batiscafo di 6 metri di lunghezza e 9 tonnellate di peso che avrebbe dovuto invece regalare loro un'esperienza unica, avventurosa, da condividere e ricordare per sempre. 

E così Shahzada Dawood, padre e miliardario britannico di origine pakistane, aveva regalato al suo Suleman, 19 anni, quel ticket d'oro, da 250 mila dollari, per inabissarsi a 3mila 800 metri di profondità e vivere insieme la leggenda del Titanic, che riposa in fondo all'oceano, da quel lontano 15 aprile 1912, passato alla storia.

Lo studente universitario aveva confidato però a un parente che «non si sentiva pronto» ed «era terrorizzato» per quel viaggio. Lo racconta in un'intervista esclusiva a Nbc, Azmeh Dawood, zia del ragazzo e sorella maggiore del business-man, collegata telefonicamente dalla sua casa di Amsterdam.

Secondo sua zia, Suleman aveva accettato il viaggio per compiacere il proprio genitore, proprio in concomitanza con il weekend della festa del papà, con il quale condivideva la passione per il Titanic. «Sto pensando a Suleman, che ha solo19 anni. Lì dentro, forse senza fiato».

La donna ripercorre poi gli ultimi giorni di angoscia, vissuti incollata alla Tv con la speranza di poter rivedere i sui cari. «Mi sentivo come se fossi stata ostaggio dentro un brutto film, dentro un conto alla rovescia. Ma senza sapere per cosa si stia davvero facendo il conto alla rovescia». E ancora, «pensando a loro, ho trovato difficile respirare».

Ma chi sono davvero i Dawood? La famiglia controlla la Dawood Hercules Corp. - ricostruisce il network Usa - con interessi in molteplici campi dell'industria: da quello agricolo a quello sanitario. Shasada inoltre era anche consigliere del Prince's Trust International, associazione benefica fondata da re Carlo III. Bbc scrive anche che l'uomo d'affari viveva con la moglie, Christine, e l'altra figlia, Alina, a Surbiton, a sud-ovest di Londra. 

Ad Azmeh non resta che perdersi tra le vecchie foto di famiglia. Le rimangono davanti agli occhi, nella testa e nel profondo dell'anima, solo ricordi ora persi in fondo al mare, in una tragedia che non sarà dimenticata da nessuno. E pensando a Shahzada, «era il mio fratellino - dice sopraffatta dalle lacrime - l'ho tenuto in braccio quando è nato». 

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