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ITALIAAltri due casi di coronavirus in Lombardia

21.02.20 - 10:25
Oltre 70 persone sono entrate in contatto con il 38enne lodigiano. Ricoverata anche la moglie.
keystone-sda.ch / STF (Eugene Hoshiko)
Altri due casi di Covid-19 in Lombardia. (Foto d'archivio)
Altri due casi di Covid-19 in Lombardia. (Foto d'archivio)
Altri due casi di coronavirus in Lombardia
Oltre 70 persone sono entrate in contatto con il 38enne lodigiano. Ricoverata anche la moglie.
La Regione ha deciso di "isolare" le cittadine di Codogno e Castiglione d'Adda.

CODOGNO - Altri due contagi da coronavirus in Lombardia: si tratterebbe della moglie e di un amico del 38enne di Codogno. Nel frattempo l'uomo, il primo caso della regione, è ricoverato in gravi condizioni in terapia intensiva. 

Scattato l'allarme coronavirus, è stata subito messa in moto la quarantena. Tra familiari e personale medico e infermieristico, sarebbero oltre 70 le persone entrate a contatto con il 38enne. «Abbiamo già ricostruito i contatti dei medici, degli infermieri, e dei familiari più stretti, a cui abbiamo anche già fatto i tamponi. Inoltre, sono già stati messi tutti in isolamento, o chiamati a stare in isolamento al loro domicilio» ha dichiarato l'assessore lombardo alla sanità Giulio Gallera. Allo stesso tempo, gli accessi al pronto soccorso e le attività quotidiane programmate dell'ospedale sono stati momentaneamente sospesi.

Per quanto riguarda le modalità di contagio, l'ipotesi più quotata è che sia entrato in contatto con il virus andando a cena con un amico, tornato dalla Cina a fine gennaio. Sia l'amico in questione sia la moglie del 38enne sono stati messi in isolamento e vengono sottoposti ai test del caso. I risultati sono attesi già oggi.

Due cittadine isolate - L'assessore Gallera ha invitato tutti i cittadini di Codogno e Castiglione d'Adda «a scopo precauzionale, a rimanere in ambito domiciliare e a evitare contatti sociali». Chi si sente male e presenta sintomi influenzali o problemi respiratori, aggiunge, «l’indicazione perentoria è di non recarsi in pronto soccorso, ma di contattare direttamente il numero 112 che valuterà ogni singola situazione e attiverà percorsi specifici per il trasporto nelle strutture sanitarie preposte oppure a eseguire eventualmente i test necessari a domicilio». Il provvedimento riguarda circa 20mila persone.

La moglie del 38enne, in particolare, è docente di un liceo di Codogno ma negli scorsi giorni, affermano i media italiani, non era a scuola perché incinta all'ottavo mese. La direzione dell'istituto sta decidendo come procedere e se far scattare un protocollo di sicurezza sanitaria, ma potrebbero non esserci stati contatti con gli studenti e il personale scolastico.

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