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ITALIAArrestato simbolo dell'accoglienza dei migranti

02.10.18 - 09:13
In manette è finito il sindaco di Riace Domenico Lucano: è accusato di aver organizzato “matrimoni di convenienza” tra cittadini riacesi e donne straniere
Arrestato simbolo dell'accoglienza dei migranti
In manette è finito il sindaco di Riace Domenico Lucano: è accusato di aver organizzato “matrimoni di convenienza” tra cittadini riacesi e donne straniere

RIACE - I finanzieri del Gruppo di Locri hanno eseguito, alle prime luci dell’alba, un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Locri, che dispone gli arresti domiciliari nei confronti di Domenico Lucano, sindaco del Comune di Riace e il divieto di dimora per la sua compagna, Tesfahun Lemlem, nell’ambito dell’operazione denominata “Xenia”.

La misura cautelare, spiega la Guardia di Finanza, «rappresenta l’epilogo di approfondite indagini, coordinate e dirette dalla Procura della Repubblica di Locri, svolte in merito alla gestione dei finanziamenti erogati dal Ministero dell’Interno e dalla Prefettura di Reggio Calabria al Comune di Riace, per l’accoglienza dei rifugiati e dei richiedenti asilo politico».

Nel corso dell’attività di indagine è infatti emersa «la particolare spregiudicatezza del Sindaco Lucano, nonostante il ruolo istituzionale rivestito, nell’organizzare veri e propri “matrimoni di convenienza” tra cittadini riacesi e donne straniere, al fine di favorire illecitamente la permanenza di queste ultime nel territorio italiano». Secondo le prove acquisite Lucano e la compagna Tesfahun Lemlem «avessero architettato degli espedienti criminosi, tanto semplici quanto efficaci, volti ad aggirare la disciplina prevista dalle norme nazionali per ottenere l’ingresso in Italia».

Particolarmente allarmanti, rilevano i militari, «si sono rivelate non solo la lunga serie di irregolarità amministrative e di illeciti penalmente rilevanti che costellavano la realizzazione del progetto, ma anche e soprattutto l’estrema naturalezza con la quale il Lucano e la sua compagna si risolvevano a trasgredire norme civili, amministrative e penali. Ancor più disarmante è risultata poi la spigliatezza con la quale il Lucano, nonostante il ruolo istituzionale rivestito, ammetteva pacificamente più volte, ed in termini che non potevano in alcun modo essere equivocati, di essersi reso materialmente protagonista ed in prima persona adoperato, ai fini dell’organizzazione di matrimoni “di comodo”».

Nel corso delle indagini la Guardia di Finanza ha poi raccolto inconfutabili elementi circa il fraudolento affidamento diretto del servizio di raccolta e trasporto dei rifiuti della cittadina
riacese.

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