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ITALIAIl camionista tamponato a Bologna: «Ho visto arrivare l'autocisterna»

08.08.18 - 20:05
«Ho notato subito che non stava frenando. Ho cercato di sterzare verso destra, ma mi ha tamponato» racconta Antonio Verdicchio
Keystone
Il camionista tamponato a Bologna: «Ho visto arrivare l'autocisterna»
«Ho notato subito che non stava frenando. Ho cercato di sterzare verso destra, ma mi ha tamponato» racconta Antonio Verdicchio

BOLOGNA - «Ricordo ogni secondo. Una cosa difficile da descrivere. Un conto è guardare cosa è successo in televisione, un'altra è viverlo». Inizia così il racconto di Antonio Verdicchio, 45 anni, autotrasportatore di Maddaloni, in provincia di Caserta. C'era lui al volante del mezzo pesante tamponato lunedì, sul raccordo autostradale di Bologna, dall'autocisterna che poi è esplosa. È riuscito a salvarsi e a portare al sicuro anche l'autista romeno dell'autotreno davanti al suo.

Dimesso dall'Ospedale Maggiore nella notte, dove è stato medicato per le ferite riportate, ha raggiunto la sua famiglia e per prima cosa ha tranquillizzato gli amici con un video postato su Facebook.

«Dovevo andare a Belluno - ha raccontato Verdicchio tornando a quei drammatici istanti - fino a quel momento il viaggio era stato tranquillo. All'altezza di Borgo Panigale ci siamo fermati perché segnalavano un incidente, eravamo in colonna. Mi sono accodato dietro a una bisarca a distanza di sicurezza. Dallo specchietto retrovisore, all'improvviso, ho visto l'autocisterna arrivare, ho notato subito che non stava frenando. Ho cercato di sterzare verso destra, ma mi ha tamponato. Grazie alla distanza di sicurezza non sono finto contro la bisarca. Sono 27 anni che faccio questo lavoro - ha aggiunto - ho visto il camion che non riusciva a rallentare, quando si spinge il freno la cabina si abbassa di qualche centimetro. Un movimento che non ho visto. La cintura di sicurezza mi ha salvato».

Dopo l'impatto, è divampato l'incendio. «Ho visto le fiamme - ha proseguito il camionista - ho slacciato la cintura, sono uscito e ho trascinato con me il conducente del mezzo davanti al mio. Ho visto arrivare i poliziotti, i soccorritori, sentivo il caldo diventare sempre più intenso. Ho urlato a tutti di scappare in fretta, sapevo cosa sarebbe successo. Io trasportavo solventi infiammabili, avevo paura. Abbiamo fatto 200 metri di corsa e abbiamo sentito il boato. Sono passati 7 minuti tra l'impatto e l'esplosione. Mi sentivo bruciare, la maglia ha preso fuoco».

Ora è circondato dall'affetto dei familiari, ma dopo quanto è successo vuole voltare pagina. «Si deve ripartire andando avanti con coraggio. I mezzi che guidiamo - ha spiegato - sono ormai tecnologici, sicuri. Dobbiamo sempre guidare con prudenza. Mi dispiace per il giovane che è non c'è più, ho chiesto ai poliziotti come stava, speravo che non si fosse fatto nulla. In Ospedale mi hanno detto che non ce l'aveva fatta».
 
 

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