L'Esercito di liberazione nazionale Ta'ang (Tnla) ha rivendicato la responsabilità dell'attacco sulla sua pagina Facebook
NAYPYIDAW - Diciannove persone, tra cui un poliziotto, sono morti questa mattina nello stato birmano di Shan, nel nord del Paese, durante l'attacco da parte di un gruppo ribelle etnico contro la città di Muse, al confine con la Cina. Lo hanno riferito fonti governative.
L'Esercito di liberazione nazionale Ta'ang (Tnla) ha rivendicato la responsabilità dell'attacco sulla sua pagina Facebook, spiegando che si è trattato di una rappresaglia alla recente offensiva dell'esercito birmano contro l'Esercito di indipendenza Kachin (Kia), un altro gruppo ribelle nel nord.
In particolare, sono state attaccate due basi militari e un ponte. Secondo il portavoce governativo, Zaw Htay, nell'attacco sono morti 16 uomini, due donne e un poliziotto. Una dozzina di altre persone sono rimaste ferite.
Negli ultimi mesi, i gruppi di difesa dei diritti umani hanno denunciato un'escalation delle operazioni delle forze armate birmane contro gruppi ribelli nel nord del Paese, anche sfruttando il fatto che l'attenzione internazionale è spostata sull'odissea della minoranza Rohingya nello stato Rakhine. In aprile, migliaia di civili hanno dovuto lasciare le loro case nello stato Kachin, rimanendo intrappolate in un'area di scontri tra i soldati e i ribelli del Kia.