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MAURITIUSLa presidente travolta dallo scandalo: «Pronta a dimettermi»

10.03.18 - 16:38
L'unica capo di Stato del continente africano avrebbe speso un capitale in vestiti, gioielli e altri acquisti usando una carta di credito che le era stata messa a disposizione da una ong londinese
Keystone
La presidente travolta dallo scandalo: «Pronta a dimettermi»
L'unica capo di Stato del continente africano avrebbe speso un capitale in vestiti, gioielli e altri acquisti usando una carta di credito che le era stata messa a disposizione da una ong londinese

PORT LOUIS - La presidente delle isole Mauritius e unica donna capo di Stato di un paese africano, Ameenah Gurib-Fakim, si dimetterà nei prossimi giorni per l'uso improprio di una carta di credito omaggio.

Il preannuncio delle dimissioni è stato dato dal premier dell'arcipelago prestigiosa meta turistica, Pravind Jugnauth, come riferisce il sito della Bbc.

La carica di presidente, alle Mauritius, è eminentemente onorifica e le dimissioni di Gurib-Fakim sono previste dopo la cerimonia del 50esimo anniversario dell'indipendenza dello Stato insulare dalla Gran Bretagna che cade il 12 marzo. Il premier non ha precisato il giorno ma ha detto solo che avverranno prima dell'inizio dei lavori parlamentari previsto a fine mese.

La presidente, che è anche una nota studiosa, era entrata in carica nel 2015 ma rivelazioni di un giornale locale (l'Express Maurice) di recente l'hanno messa sotto pressione: avrebbe speso decine di migliaia di dollari in vestiti, gioielli e altri acquisti usando una carta di credito che le era stata messa a disposizione da una ong di ricerca e beneficenza londinese (il Planet Earth Institute, Pei), di cui è stata direttrice a titolo onorifico.

Gli acquisti furono fatti a Dubai e Roma: l'Express, il 28 febbraio, aveva precisato che nel dicembre 2016 Gurib-Fakim aveva speso - oltre a biglietti aerei - anche quasi 2'200 euro presso una catena alberghiera di lusso e oltre 240 in grande magazzino della capitale.

La presidente nega gli addebiti ma il fatto che uno dei direttori del Pei sia l'imprenditore angolano Alvaro Sobrinho che ha ottenuto il permesso di fondare una banca d'investimento alle Mauritius ha fatto scattare accuse di favoritismi, riferisce la Bbc.
 
 

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