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LETTONIAScandalo ABLV, l'UE decreta la liquidazione

25.02.18 - 15:58
Si compie in poco più di una settimana il destino del terzo maggior istituto del Paese baltico
Keystone / EPA
Scandalo ABLV, l'UE decreta la liquidazione
Si compie in poco più di una settimana il destino del terzo maggior istituto del Paese baltico

RIGA - Le autorità europee hanno stabilito che la banca lettone ABLV deve essere liquidata. Il destino del terzo maggior istituto del Paese baltico si compie in poco più di una settimana dallo scoppio dello scandalo per riciclaggio e concorso nel finanziamento del programma missilistico della Corea del Nord.

La decisione è stata presa alla luce delle valutazioni della Banca Centrale Europea (BCE) secondo cui l'istituto «stava fallendo o sarebbe probabilmente fallito», per carenza di fondi sufficienti a far fronte all'ondata di deflussi di depositi nell'immediato, prima cioè dell'attivazione della procedura di pagamento del fondo di garanzia.

ABLV - finita nel mirino del Tesoro americano che l'ha accusata di transazioni illecite - è stata travolta dalla fuga dei correntisti che nei giorni scorsi hanno ritirato 600 milioni di dollari, costringendo la BCE a imporre un congelamento dei pagamenti.

E per quanto la banca avesse assicurato di avere un piano di sopravvivenza, per scongiurare un collasso la banca centrale lettone venerdì ha deciso di triplicare la linea di liquidità di emergenza (ELA) portandola a 297,2 milioni di euro.

Ma non è bastato. Alla luce del rischio fallimento decretato dalla BCE la palla è passata al Single Resolution Board il quale ha deliberato che «un'azione di risoluzione non era necessaria» e che ABLV e la sua divisione nel Lussemburgo possono essere liquidate poiché non ci sarà «un impatto negativo rilevante» sulla stabilità finanziaria.

Niente effetto domino dunque, come assicura anche il responsabile della Autorità finanziaria lettone Peters Putnins: ABLV «non è sistemica» e il processo di liquidazione equivale alla «crisi in una singola banca», non a una crisi bancaria della Lettonia ha dichiarato.

Il primo ministro lettone Maris Kucinskis si è detto convinto della stabilità del settore finanziario e della capacità del sistema bancario di riguadagnare la propria buona reputazione. Parole che più che rassicurare suonano come un auspicio per un Paese piombato nel caos con l'incrociarsi dello scandalo di ABLV e quello del governatore della banca centrale della Lettonia, Ilmars Rimsevics accusato di corruzione.

Un capitolo spinoso e pieno di ombre che crea forte imbarazzo all'interno della BCE. Il presidente Mario Draghi pare si sia lamentato delle troppo scarse informazioni ricevute dalle autorità lettoni sul caso Rimsevics (arrestato e poi rilasciato su cauzione, ma estromesso dagli incarichi e invitato insistentemente dal governo di Riga a dimettersi nonostante continui a dichiararsi innocente), mettendo in evidenza quanto sia necessaria maggiore chiarezza per valutare una situazione che non ha precedenti e in cui può configurarsi una violazione del principio di indipendenza della BCE.

Ma intanto il mistero si infittisce: il legale di Rimsevic ha denunciato un'irruzione venerdì notte scorsa nell'abitazione del governatore e il furto di numerosi oggetti. È stata "un'operazione da professionisti, pianificata in anticipo e ben organizzata" ha detto suffragando lo scenario di una cospirazione evocato dallo stesso Rimsevics che nei giorni scorsi aveva anche denunciato minacce di morte.

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