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ITALIA'Ndrangheta in Lombardia, 14 condanne

16.06.17 - 17:54
Altre 20 condanne sono state annullate con rinvio al processo di appello
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'Ndrangheta in Lombardia, 14 condanne
Altre 20 condanne sono state annullate con rinvio al processo di appello

MILANO - Venti condanne annullate con rinvio ad un altro processo d'appello per valutare l'applicazione delle attenuanti generiche ad altrettanti imputati e 14 condanne a pene fino a 13 anni e 4 mesi diventate definitive.

È l'esito del giudizio della Cassazione nel procedimento con al centro una delle recenti inchieste contro la 'ndrangheta in Lombardia, l'operazione 'Insubria' della Direzione distrettuale antimafia di Milano.

Indagine che nel novembre del 2014 aveva portato a 35 arresti e nel corso delle quale erano stati filmati, per la prima volta, rituali di affiliazione e di conferimento delle cariche ed erano stati sequestrati quaderni con i formulari utilizzati per le cerimonie.

In particolare, la Suprema Corte ha disposto un nuovo giudizio di secondo grado "limitatamente alla statuizione sulle attenuanti generiche" per 20 imputati, tra cui Antonino Mercuri, difeso dal legale Amedeo Rizza e ritenuto il capo della cosca di Calolziocorte (Lecco), una delle più vecchie della Lombardia, fondata nel 1975.

Mercuri era stato condannato in primo grado a 5 anni e 4 mesi con le attenuanti e poi in appello a 9 anni e 4 mesi senza attenuanti. Ora un'altra sezione della Corte d'Appello milanese dovrà valutare di nuovo l'applicazione delle attenuanti, mentre per i reati contestati, tra cui l'associazione di stampo mafioso, i 20 imputati sono stati dichiarati colpevoli in via definitiva dalla Cassazione.

Sono diventate, invece, definitive le altre condanne, tra cui i 13 anni e 4 mesi per Giuseppe Puglisi, detto 'Melangiana' e ritenuto il capo della 'locale' di Cermenate (Como) e i 7 anni e 4 mesi per Michelangelo Chindamo, considerato il capo della locale di Fino Mornasco (Como).

L'indagine era partita alla fine del 2012 in seguito a una serie di atti intimidatori e attentati incendiari ai danni di imprenditori e politici locali. E aveva consentito di documentare rituali di affiliazione e summit ospitati in ristoranti o casolari di campagna in Brianza.
 
 

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