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STATI UNITIDallas, identificato uno dei killer

08.07.16 - 17:02
Micah Xavier Johnson, 25enne incensurato, non ha legami con gruppi terroristici. Arrestata anche una donna fra i sospetti
Dallas, identificato uno dei killer
Micah Xavier Johnson, 25enne incensurato, non ha legami con gruppi terroristici. Arrestata anche una donna fra i sospetti

DALLAS - È stato identificato uno dei killer della strage di poliziotti a Dallas, poi ucciso dalle forze dell'ordine. Si tratta di Micah Xavier Johnson, 25 anni, incensurato, residente nell'area di Dallas, e senza legami con gruppi terroristici. Lo riferisce il Los Angeles Times citando le forze dell'ordine.

Emerge inoltre che agenti federali stanno collaborando con le autorità locali alle indagini.

Il capo della Polizia di Dallas, David Brown, ha affermato che c'è anche una donna tra i tre arrestati per la sparatoria in cui sono stati uccisi cinque poliziotti.

I due uomini sono stati fermati dopo che uno di loro è stato notato mentre camminava velocemente nel centro di Dallas trasportando una borsa mimetica poi lanciata in una Mercedes che ha preso il via. Gli agenti hanno quindi raggiunto e fermato l'auto a bordo della quale c'era la donna che è stata arrestata, nei pressi di un parcheggio.

Maggiori misure di sicurezza - Sicurezza rafforzata nel frattempo a New York. Agli agenti di polizia è stata inviata una e-mail interna, nella quale sono invitati a restare "vigili quando sono in uniforme ed essere attenti quando avvicinati da qualcuno. È necessario essere attenti ad ogni comportamento sospetto sia se si è in servizio sia se si è fuori servizio", si legge nella e-mail.

Misure rafforzate di sicurezza sono in vigore anche in altre città degli Stati Uniti.

Primo utilizzo - Il robot killer usato dalla polizia di Dallas contro il sospetto cecchino nella strage dei poliziotti di Dallas, Micah Johnson, non era mai stato impiegato prima di oggi da forze di polizia negli Usa. Lo ha detto Pete Singer, un esperto di robotica, della New America Foundation.

Robot imbottiti di esplosivo sarebbero invece stati usati dalle truppe Usa in Iraq. Singer ha detto di aver appreso nel corso delle ricerche per il suo libro del 2009 "Wired for War" che rudimentali robot modello MARCbot sarebbero stati usati nella sorveglianza dell'insurrezione irachena.

Equipaggiati con un braccio su cui era montata una telecamera, i robot permettevano di ispezionare case e auto senza mettere in pericolo i soldati americani e, in caso di necessità, potevano essere fatti esplodere con un segnale telecomandato.

Il capo della polizia di Dallas David Brown ha detto ai reporter che dopo ore di trattative senza esito e allo scopo di evitare ogni pericolo per gli agenti, il suo dipartimento ha deciso di usare un robot armato con una bomba. L'ordigno esplodendo ha ucciso Micah Johnson, il 25enne riservista, incensurato, ritenuto uno dei killer implicati nell'uccisione di cinque poliziotti, che si era asserragliato dentro un garage. Secondo Brown, l'uso del robot era l'unica opzione per risolvere il caso.

«Il sospetto ucciso era un riservista nero» - Micah Xavier Johnson era un afroamericano di 25 anni, riservista dell'esercito e probabile simpatizzante delle 'Pantere nere', il movimento militante nero fondato nel 1966 da Bobby Seale e Huey Newton contro la brutalità della polizia e il razzismo.

Lo riferiscono diversi media americani tra cui la Cnn che pubblica una foto del killer con il pugno alzato, un atteggiamento tipico delle Black Panther.

Un evento non violento - "Nel pianificare l'evento di ieri sera mai avremmo immaginato quanto è accaduto". Lo affermano gli organizzatori della manifestazione di protesta a Dallas poi sfociata nella violenza con l'uccisione di cinque poliziotti.

"La nostra manifestazione non era in nessun modo violenta. Volevamo solo far sentire la nostra voce e dare uno spazio alle persone per comunicare tra di loro", ha detto uno degli organizzatori in una conferenza stampa in corso a Dallas. "Continuo a chiedermi perché. Dobbiamo fare leva sull'amore. Questo è un momento devastante per la città di Dallas, per noi organizzatori. Non possiamo avere giustizia con la violenza. Non possiamo portare amore con la violenza".

Loretta Lynch - La responsabile della Giustizia americana Loretta Lynch, durante il suo discorso alla nazione dopo la sparatoria di Dallas in cui almeno cinque poliziotti sono stati uccisi, ha definito quanto accaduto una "tragedia incomprensibile".

Ha quindi rivolto un appello a coloro che manifestano pacificamente affermando: "la vostra voce è importante".

A dicembre 2014 l'agguato a due poliziotti a NY - L'agguato ai poliziotti bianchi di Dallas, con 5 morti e 7 feriti, ricorda un caso analogo avvenuto nel dicembre del 2014 a Brooklyn, New York.

Anche allora, l'America viveva un momento di altissima tensione razziale dopo l'uccisione di due afroamericani: il 18enne nero Michael Brown, ucciso da un agente a Ferguson (Missouri), ed Eric Garner, morto nella stessa New York dopo essere stato soffocato da un poliziotto.

Quella maledetta sera del 20 dicembre, due agenti, Wenjian Liu e Rafael Ramos, furono ammazzati mentre erano impegnati in una esercitazione antiterroristica. Il killer, il nero Ishmael Brinsley, 28 anni, si avvicinò alla vettura dei poliziotti, aprendo il fuoco attraverso il finestrino. Quindi tentò di fuggire, ma quando capì che le forze dell'ordine stavano per stanarlo, si tolse la vita con la stessa arma con la quale freddò i due poliziotti.

Fu proprio l'uccisione del nero Eric Garner il movente del folle gesto del killer. "Hanno fatto fuori uno di noi e io ne farò fuori due di loro", scrisse su Instagram. L'omicidio dei due agenti provocò la rabbia del sindacato della polizia che, insieme a parte della città, si scagliò contro il sindaco Bill De Blasio, accusandolo di avere "le mani sporche di sangue". La colpa del primo cittadino, secondo gli agenti che poi, alla commemorazione dei due colleghi, gli voltarono le spalle, fu quella di aver appoggiato le proteste contro la decisione del Gran Giurì di non incriminare il poliziotto che soffocò, fino a ucciderlo, Eric Garner. Un gesto che a molti agenti parve "di tradimento".


 
 

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