Proclamato lo stato d'emergenza, battelli e gommoni sono al lavoro per evitare il disastro ambientale
GENOVA - È bastata poca pioggia e, come si temeva, la diga di contenimento, creata sul Polcevera per arginare il greggio fuoriuscito in seguito alla rottura del tubo della raffineria Iplom di Busalla, è ceduta.
Innalzata con terra e sacchetti di sabbia, non ha tenuto quando il livello del torrente, causa le piogge, è salito. Il greggio, ora, si sta dirigendo verso il mare.
Il problema più grave resta tuttavia quello della sacca di petrolio sul versante del Pianego, su cui non si può operare perché l'area è sotto sequestro da parte della magistratura.
Altre due briglie sono state aperte appositamente perché il materiale non defluisse con eccessiva violenza. La pioggia al momento è cessata e le briglie dovrebbero essere richiuse a breve, anche se Genova resta in allerta Gialla, comunque panne di contenimento bloccano il materiale anche in mare, vicino alla foce del Polcevera e anche più a largo.
Intanto la raccolta di greggio galleggiante è quasi terminata, è iniziato il decorticameno del fondale del rio Fegino e ieri sono partiti i lavori di ripulitura delle spiagge di Pegli e Multedo.
Striscia oleosa di 2 km in mare - Alcune macchie di idrocarburi sono state evidenziate in mare dal satellite tra Genova, Savona e Imperia. Lo ha detto l'ammiraglio comandante della Capitaneria di porto Giovanni Pettorino al termine della riunione del tavolo tecnico in prefettura.
A Loano (Savona), ha detto l'ammiraglio, la motovedetta ha individuato una striscia di 2 km larga 500 metri di "materiale aggrumato". Le chiazze si stanno dirigendo verso Ponente ed è stato specificato che non sono da attribuire al cedimento della barriera avvenuto stamani sul Polcevera.
«Situazione complicata» - «La situazione è complicata, non sappiamo quanto greggio potrà finire in mare. La Capitaneria di porto è riunita per l'emergenza ed ha dichiarato lo stato di emergenza locale», ha dichiarato l'assessore comunale alla protezione civile Gianni Crivello.
Il sindaco Marco Doria ha spiegato che «presumibilmente il petrolio già avvistato in mare è quello che era uscito nelle prime ore dell'incidente».
Aggiornamento alle 14:54: In 2 ore raccolte 150 t. acqua e residui - Sono in corso di ripristino le barriere sifonate distrutte dall'innalzamento (24 cm) del livello del torrente Polcevera o aperte dai tecnici per consentire il deflusso. Lo ha comunicato il prefetto di Genova Fiamma Spena al termine della riunione del tavolo operativo sull'emergenza greggio.
"Dalle 10 alle 12 - ha detto il prefetto - sono state prelevate 150 tonnellate di acqua e residui. In tutto stanno operando a terra 49 autospurghi, 12 cisterne e 4 escavatori. Verranno posizionate anche ulteriori panne d'assorbimento".
Questo per quanto concerne le operazioni a terra mentre a mare "la situazione è delicata ma sotto controllo" ha detto l'ammiraglio comandante la capitaneria di porto Giovanni Pettorino che ha reso noto l'imminente arrivo di un aereo, probabilmente il Manta, dotato di sofisticati sensori per il monitoraggio in mare. Anche il meteo potrebbe dare una mano: "È previsto l'alzarsi della tramontana da Nord - ha detto l'ammiraglio - che impedirà al materiale di avvicinarsi alle coste".