L'ex capo politico dei serbi di Bosnia ha ribadito la sua innocenza su tutti i capi di imputazione e ha chiesto al Tribunale di rimetterlo in libertà
BELGRADO - Radovan Karadzic ha definito «mostruosa» la sentenza con cui il Tribunale penale internazionale dell'Aia (Tpi) lo ha condannato il 24 marzo scorso a 40 anni di carcere per crimini contro l'umanità, compreso il genocidio di Srebrenica e l'assedio di Sarajevo.
Nella sua prima apparizione oggi davanti ai giudici del Tpi dopo la sentenza di condanna, l'ex capo politico dei serbi di Bosnia ha ribadito la sua innocenza su tutti i capi di imputazione e ha chiesto al Tribunale di rimetterlo in libertà in modo da consentirgli di poter preparare al meglio il ricorso contro la condanna a 40 anni.
Karadzic, riferiscono i media a Belgrado, si è lamentato delle condizioni di detenzione e ha chiesto ai giudici un nuovo laptop per lavorare meglio al suo ricorso. «Dopo la condanna il mio assistito si sente una tigre in gabbia», ha detto il legale di Karadzic, l'americano Peter Robinson.