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VATICANOVatileaks2: Balda torna in cella

12.03.16 - 18:09
Il monsignore si sarebbe reso responsabile di tentativi di inquinamento delle prove
Vatileaks2: Balda torna in cella
Il monsignore si sarebbe reso responsabile di tentativi di inquinamento delle prove

CITTÀ DEL VATICANO - Il processo sulla sottrazione e la fuga delle carte segrete della Santa Sede riparte ed è subito colpo di scena. Il principale imputato, monsignor Lucio Vallejo Balda, posto agli arresti domiciliari a dicembre, è stato nuovamente rinchiuso in cella in Vaticano, nella caserma della Gendarmeria.

Il provvedimento è stato deciso nei giorni scorsi dalla magistratura perché Vallejo, ai domiciliari nel Collegio dei Penitenzieri, dopo la precedente detenzione in cella durata due mesi, si sarebbe reso responsabile di tentativi di inquinamento delle prove.

"Vallejo Balda - ha spiegato padre Federico Lombardi - ha contravvenuto alla indicazione di non comunicare con l'esterno", "una delle condizioni" in virtù delle quali gli erano stati concessi gli arresti domiciliari.

Intanto l'altra protagonista del Vatileaks2, Francesca Immacolata Chaouqui, ha scritto una lettera a papa Francesco in cui ha chiesto di essere svincolata dal "segreto pontificio" per poter esercitare in pieno il suo diritto alla difesa. È stato il suo avvocato, Laura Sgrò a chiedere di dare lettura della lettera nel corso dell'udienza a porte chiuse di questa mattina.

Un'udienza tecnica, durata circa un'ora, per stabilire quali materiali scrutinati dalle perizie informatiche acquisire agli atti del processo in cui, oltre ai due ex componenti della commissione Cosea per la revisione delle finanze, Chaouqui e Balda, sono coinvolti i giornalisti Gianluigi Muzzi e Emiliano Fittipaldi.

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