La testimonianza di un ex-ostaggio sopravvissuto alla strage del Bataclan ha permesso di risalire all'uomo
PARIGI - È la testimonianza di un ex-ostaggio sopravvissuto alla strage del Bataclan che ha permesso di risalire fino lui. Charaffe el-Mouadan, anche noto come 'Souleymane', potrebbe essere dietro all'attacco del 13 novembre contro la sala concerti parigina.
Il quotidiano Le Parisien pubblica questa mattina il racconto di un testimone sopravvissuto alla strage che si "ricorda di aver sentito 'il più grande' dei due terroristi rivolgersi al complice per chiedergli se 'contava chiamare Souleymane'.
Il piccolo ha risposto di no e "che avrebbero gestito il tutto a loro modo". Parole pronunciate proprio nel momento in cui uno dei primi agenti è penetrato all'interno del Bataclan abbattendo il primo dei tre kamikaze. Charaffe el-Mouadan non è un nome nuovo agli inquirenti. Secondo la stampa francese, potrebbe aver "coordinato", se non "elaborato", gli attentati parigini.
Jihadista con passaporto francese volato in Siria nel 2013, Souleymane è un amico d'infanzia di Samy Amimour, l'ex conducente di autobus della RATP, la compagnia parigina dei trasporti, andato all'assalto del Bataclan il 13 novembre. I due sono cresciuti insieme a Drancy, nella banlieue di Parigi.
Nel 2012 vennero arrestati con un terzo sospetto, Samir Bouabout, per associazione per delinquere volta al terrorismo. Secondo la ricostruzione degli inquirenti volevano andare a fare la jihad nello Yemen. Tutti e tre si addestrarono con le armi da fuoco presso l'Association nationale de tir de la police a Parigi.