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FRANCIACaccia all'uomo: un secondo terrorista in fuga

17.11.15 - 23:12
Il terrorista sarebbe stato tra i componenti del commando a bordo della Seat nera che venerdì scorso ha trucidato decine di innocenti
Caccia all'uomo: un secondo terrorista in fuga
Il terrorista sarebbe stato tra i componenti del commando a bordo della Seat nera che venerdì scorso ha trucidato decine di innocenti

PARIGI - Non solo Salah Abdeslam, anche un secondo pericoloso terrorista è in fuga. Secondo le prime ricostruzioni, l'uomo sarebbe stato tra i componenti del commando a bordo della Seat nera che venerdì scorso ha trucidato decine di innocenti nei bar e ristoranti nel centro di Parigi.

L'auspicio è che le tracce del dna rilevate all'interno del veicolo ritrovato carico di kalashnikov a Montreuil possano permettere di risalire all'identità di questo nono autore delle stragi ancora a piede libero. Un'altra Clio nera sospetta noleggiata in Belgio è stata ritrovata questa mattina nei pressi del Boulevard Ornano, nel diciottesimo arrondissement a nord di Parigi. Tra le ipotesi anche la possibilità di un assalto al vicino quartiere di Montmartre e del Sacro cuore, tra i siti più turistici della capitale.

"Altri attentati sono senza dubbio in preparazione", ha avvertito il premier, Manuel Valls, garantendo a chiare lettere che nella Francia in guerra blindata con i militari in strada si lavora a pieno regime per ripristinare la sicurezza.

Intanto, in un'intervista esclusiva realizzata a Bruxelles da BFM-TV, Mohamed Abdeslam, fratello di Salah e del kamikaze Brahim (quest'ultimo si è fatto saltare in aria al Comptoir Voltaire) ha chiesto al ricercato numero uno di "consegnarsi alla polizia". Due giorni prima della mattanza Salah, 27 anni, e i suoi compagni jihadisti si erano rintanati in un albergo di Alfrotville, nella banlieue di Parigi. Nelle stanze 311 e 312 dell'Hotel Appart'City prenotate direttamente con la carta di credito con il primo dei terroristi in fuga attraverso il sito Booking.com è stato ritrovato un lotto di siringhe, aghi corti e fili da intubazione sparsi sul tavolo tondo del salone.

Le analisi della scientifica devono determinare se questo materiale medico sia servito a confezionare le cinture esplosive dei kamikaze o ad iniezioni ipodermiche. "E se i killer si fossero drogati?", si chiede la tv transalpina tracciando un parallelo con quei combattenti dell'Isis che fanno uso di stupefacenti prima di passare al martirio.

Uno dei testimoni presenti venerdì sera al Bataclan notò che i kamikaze "avevano facce da morti-viventi". Emerge inoltre che a nome del fratello suicida Ibrahim Abdeslam è stata affittata dal 10 al 17 novembre una villetta a Bobigny, secondo covo dei terroristi nella periferia parigina. Sul posto è stato ritrovato del "materiale telefonico", probabilmente telefoni e schede sim.

Trova inoltre conferma la notizia secondo cui, mentre l'assalto al Bataclan era ancora in corso, Salah telefonò a due amici a Bruxelles, Hamza Attou e Mohamed Amri - attualmente in stato d'arresto in Belgio - chiedendo che lo andassero a prendere per riportarlo a Bruxelles. I due hanno passato la frontiera francese verso le 3 di notte e recuperato Salah a Montreuil dove aveva lasciato la Seat nera, ritrovata poi carica di armi. Alle 9 di mattina di sabato 14 novembre i tre, a bordo della Golf di Amri, sono stati controllati dalla polizia al confine belga, ma sono stati lasciati passare.

Secondo fonti di intelligence belga citate da Het Nieuswblad Salah sarebbe stato lasciato nei pressi dello stadio Re Baldovino, dove oggi si sarebbe dovuta giocare la partita Belgio-Spagna, prima di dileguarsi. "Non sappiamo assolutamente dove si trovi", ha assicurato il fratello Mohamed nell'intervista realizzata oggi da BFM-TV. "Gli consiglio di consegnarsi alla polizia - ha aggiunto il giovane funzionario del comune di Molenbeek rilasciato nei giorni scorsi dalla polizia belga - Siamo una famiglia, pensiamo a lui, ci chiediamo dove si trovi in questo momento, se ha paura, se si sta nutrendo".

E ancora: "La cosa migliore sarebbe che si arrendesse affinché si possa fare piena luce su questa storia. Voglio ricordarlo: Salah non è stato ancora sentito dai servizi di polizia ed è dunque ancora presunto innocente". Il ragazzo condanna poi "formalmente insieme a tutta la sua famiglia ogni forma di violenza". "Siamo scioccati per ciò che è successo". Mohamed descrive il fratello terrorista come "un duro", ma "non per forza violento". Dice di non sapere che avesse soggiornato in Siria. Si dice "consapevole" di quanto sia difficile credere che la famiglia non si fosse accorta di nulla visto che vivevano insieme.

"Ma ciò che dovete capire - aggiunge - è che la nostra famiglia è scioccata, triste, non di sapere che un figlio (kamikaze Brahim,ndr.) è morto ma di non aver potuto fare nulla". E ancora: "Avete ragione - ha concluso - vivevamo con loro, praticamente sempre. Dirci che avremmo potuto fare qualcosa, che avremmo forse potuto evitare qualcosa, è una frustrazione che ci pesa tutti i giorni. Mai potevamo sospettare che dei componenti della nostra famiglia potessero essere coinvolti in questa tragedia".

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