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NEW YORKUsa: cresce chi fa "coming out" in ufficio, ma 41% ancora tace

12.02.13 - 19:24
Usa: cresce chi fa "coming out" in ufficio, ma 41% ancora tace
NEW YORK - Fare "coming out" in ufficio sulla propria sessualità sta diventando, negli Stati Uniti, una pratica sempre più comune, grazie anche alle politiche delle aziende, più accondiscendenti nei confronti di gay, lesbiche, bisessuali e transessuali. Secondo un sondaggio del Center for talent innovation, il 41% dei professionisti resta al "coperto" e non si dichiara sul posto di lavoro, una percentuale inferiore rispetto al 48% del 2011.

"C'è ancora una percezione che fare coming out possa mettere a rischio le prospettive di carriera", afferma Todd Sears, uno degli autori dello studio, secondo il quale il 17% dei gay e il 9% delle lesbiche ritiene la propria identità sessuale un asset nel lavoro. "Il numero continuerà a crescere. Dieci anni fa non avremmo trovato nessuno disposto ad ammettere che l'essere gay fosse un vantaggio", aggiunge Sears.

Una spinta a fare "coming out" sarebbe arrivata anche dalla presa di posizione del presidente Barack Obama, che per la prima volta durante il discorso all'inaugurazione si è rivolto ai "fratelli e alle sorelle gay". Ma anche dal successo dei referendum sulle nozze gay.

ATS
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