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SPAGNAMorti in casa anziani durante il Covid. E ora arriva il conto

02.04.24 - 14:17
I parenti di alcune persone decedute durante hanno ricevuto la richiesta di pagamento, per i posti letto, dal governo regionale di Madrid
Depositphotos (Gorodenkoff)
Fonte ats
Morti in casa anziani durante il Covid. E ora arriva il conto
I parenti di alcune persone decedute durante hanno ricevuto la richiesta di pagamento, per i posti letto, dal governo regionale di Madrid

MADRID - Alcuni parenti di anziani deceduti nelle case di riposo di Madrid a inizio aprile 2020, in piena crisi Covid, hanno ricevuto lettere da parte del governo regionale con il conto da pagare per i posti occupati nelle ultime settimane di vita dai loro parenti poi defunti.

lo racconta oggi radio Cadena Ser, riportando testimonianze dirette. Queste richieste scritte hanno lasciato «in stato di shock» i destinatari, che ricordano che i loro cari morti nel 2020 non erano stati trasportati in ospedale dopo il contagio, bensì lasciati all'interno delle strutture in cui si trovavano.

«Ci siamo sentiti malissimo, mia madre è andata nel panico perché ha dovuto ricordare tutto», ha raccontato ai microfoni della Ser Ángela Armingol, che ha ricevuto un conto di 901,58 euro (880 franchi) per il posto letto occupato da suo padre Ángel in un centro anziani madrileno tra marzo 2020 e il 2 aprile di quell'anno, giorno in cui morì a 89 anni. «Ci sembra davvero una mancanza di dignità», ha aggiunto.

Sia questa, sia un'altra famiglia in una situazione simile, che ha ricevuto un conto da pagare pari a 674,28 euro, hanno già messo in chiaro di non essere disposti a pagare tali spese. «È come se l'assassino di mio padre mi chiedesse i soldi per la pallottola», riflette una delle destinatarie delle lettere, María de Álvaro, che aggiunge: «Io non ho mai avuto spiegazioni per la morte di mio padre né dal centro anziani né dalle autorità».

Il caso di queste famiglie è stato denunciato anche dalla deputata regionale socialista Lorena Morales «Bisogna avere poca umanità per chiedere a una famiglia 600 miseri euro», aveva detto a marzo nel Parlamento locale rivolgendosi al governo, in mano al Partito Popolare. L'assessora di riferimento, Ana Dávila, rispose che quelle lettere alle famiglie facevano seguito «a una richiesta della Corte dei Conti». Secondo la Ser, fonti del governo regionale hanno spiegato che «tutte le pubbliche amministrazioni sono obbligate dalla legislazione statale a chiedere ai cittadini il pagamento dei propri debiti», e che questi possono «presentare ricorso».

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