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Navalnaya al Parlamento europeo: «Putin è un mostro sanguinario» Nel suo discorso la vedova ha attribuito la responsabilità diretta della morte dell'oppositore al presidente russo
STRASBURGO - Il Parlamento europeo ha reso omaggio ad Alexei Navalny, l'oppositore russo morto in prigionia.
Dopo la messa in onda di un video di commemorazione, la presidente del Parlamento Roberta Metsola ha introdotto la moglie Yulia Navalnaya, chiedendo ai presenti di alzarsi in piedi per renderle atto del suo coraggio. Una volta raggiunto il podio, Navalnaya ha pronunciato il suo discorso - senza giri di parole. «Dopo che Putin ha cercato di uccidere Alexei per la prima volta», l'oppositore ha trascorso un periodo di cura e riabilitazione in Germania. Strasburgo «era una delle città preferite da me e Alexei», nel corso del soggiorno europeo. «Ora mio marito è morto e sono tornata a Strasburgo», ha aggiunto. Ma lui non potrà più vederla.
I funerali
Venerdì, come già annunciato, si svolgerà la cerimonia funebre di Navalny. «Pensavo che nei 12 giorni trascorsi dalla morte di Alexei avrei avuto il tempo di preparare questo discorso. Ma prima abbiamo passato una settimana a prendere il corpo di Alexei e a organizzare il funerale. Poi ho scelto il cimitero e la bara. Non sono sicura se il funerale sarà pacifico o se sarà presente la polizia», ha ammesso la vedova.
Lo spettro di Putin
Lo spettro del presidente russo ha aleggiato nell'aula del Parlamento Europeo per l'intera durata del discorso. «Molti hanno la sensazione che Putin non possa essere sconfitto. E in questa disperazione mi chiedono: come posso aiutarvi? Sto pensando a come Alexei avrebbe risposto a questa domanda. Cercherò di rispondere, ma per farlo devo raccontarvi un po' com'era lui. Alexei era un inventore. Aveva sempre nuove idee per tutto, ma soprattutto per la politica».
Più volte Navalnaya ha ribadito che «Putin ha ucciso mio marito», dopo tre anni di torture e di una prigionia indescrivibile. La morte dell'oppositore ha fatto profonda impressione: «Posso vedere quanto tutti siano scioccati. In questa disperazione si chiedono: come possiamo aiutarti?».
Il paragone tra Ue e Russia
Ai parlamentari europei ha dipinto un quadro di comizi impossibili, pubblicità rifiutata dai media e repressione poliziesca. «All'inizio di giugno ci saranno le elezioni. Molti di voi faranno campagna elettorale, incontrando elettori, rilasciando interviste, girando spot pubblicitari. Ora immaginate che tutto questo sia impossibile. Nessuna emittente televisiva vi farà un'intervista. Nessun denaro al mondo può aiutarvi con uno spot. Tutti gli elettori che si sono presentati alle riunioni saranno arrestati insieme al candidato. Benvenuti nella Russia di Putin. Eppure Alexei Navalny è riuscito a diventare il politico più famoso del Paese. È riuscito a ispirare milioni di persone con le sue idee. E come faceva? Usava la fantasia».
«Non potete battere Putin pensando che sia un uomo di principi morali. Alexei lo aveva capito molto tempo fa». Il presidente russo è stato paragonato a un «mostro sanguinario» e al «capo di una gang criminale organizzata che include avvelenatori e assassini», ma tutti sono «marionette» guidati da finalità superiori e da un burattinaio che opera dal Cremlino con modalità mafiose.
La standing ovation finale
Il discorso di Navalnaya è stato molto emotivo: oltre alle interruzioni per gli applausi la 47enne non ha trattenuto profondi sospiri e un paio di volte è ritornata sulle parole appena pronunciate. «Putin deve rispondere per quello che ha fatto al mio paese, ai miei pacifici vicini e deve rispondere per quello che ha fatto a mio marito. Alexei non vedrà mai come sarà bella la Russia del futuro, ma noi la vedremo». Il discorso si è concluso con un lungo applauso da parte dei presenti, che hanno riservato alla vedova Navalny una standing ovation.
