Cerca e trova immobili

ITALIACampi Flegrei, il punto critico è più vicino

25.11.23 - 11:11
Pubblicato il verbale della Commissione Grandi rischi, che spaventò il ministro Musumeci
Depositphotos (pablodebat)
Campi Flegrei, il punto critico è più vicino
Pubblicato il verbale della Commissione Grandi rischi, che spaventò il ministro Musumeci

NAPOLI - Un quadro allarmante di quello che sta succedendo sotto la superficie dei Campi Flegrei. Lo traccia la Commissione Grandi rischi, che ha pubblicato un verbale di sintesi ufficiale del fenomeno eruttivo che sta interessando l'area alle porte di Napoli da alcune settimane.

Sole sei pagine, ma che fanno capire come mai il ministro della Protezione civile Nello Musumeci dichiarò a fine ottobre che non era escluso l'innalzamento del livello di sorveglianza da giallo ad arancione.

Il Corriere del Mezzogiorno ha pubblicato il documento, nel quale si legge del «coinvolgimento del magma» nel processo di bradisismo e della sua risalita quasi certa a un serbatoio a quattro chilometri di profondità. Una distanza dalla superficie che si sarebbe quindi dimezzata a partire dal 2015 e fino al 2022 (data alla quale fanno riferimento gli ultimi dati disponibili).

I vulcanologi affermano che «la modellazione del campo deformativo dal 2015 necessita di un ulteriore contributo da parte di una sorgente magmatica a 7-8 km di profondità». Sarebbero cioè due le sorgenti di pressione che determinano l'innalzamento del suolo, una idrotermale l’altra magmatica. E così viene segnalata «l’urgenza di estendere le analisi all’anno 2023 (...) al fine di verificare (...) un trasferimento magmatico dal sistema profondo (7-8 km) verso quello superficiale (4km)».

E ancora: nell’area Solfatara-Pisciarelli sarebbe presente un "tappo" di natura «argillosa e impermeabile» tra i 100 e i 200 metri di profondità, ma di «media resistività». Una protezione non così affidabile contro una «esplosione freatica». La quale sarebbe di difficile previsione: «Appare importante promuovere con urgenza una discussione critica su possibili segnali premonitori di tale attività e sulla capacità dell’attuale sistema di monitoraggio di rilevarli, evidenziando la necessità di eventuali implementazioni».

In sostanza, il punto critico si starebbe avvicinando. «Non si può escludere» si legge ancora nel documento «che si possano innescare processi quali sismicità significativa, manifestazioni (eruzioni, ndr) freatiche e risalita del magma verso la superficie».

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 

francox 5 mesi fa su tio
Vabbé, costruisci città su dei vulcani, prima o poi...

Suissefarmer 5 mesi fa su tio
dal 2024 inizierà la catastrofe

eldo74 5 mesi fa su tio
E un giorno scoppierá tutto e sarà un’immensa catastrofe purtroppo!

Braun30 5 mesi fa su tio
Risposta a eldo74
Spero solo di non vedere striscioni allo stadio inneggiando alla cosa.
NOTIZIE PIÙ LETTE