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ITALIATraforo del Monte Bianco chiuso solo per un mese e mezzo

08.09.23 - 20:15
E in caso di problemi al Fréjus potrà essere riaperto in modo più rapido
Foto AFP
Fonte ATS
Traforo del Monte Bianco chiuso solo per un mese e mezzo
E in caso di problemi al Fréjus potrà essere riaperto in modo più rapido

AOSTA - Il traforo del Monte Bianco chiuderà quest'anno solo sei o sette settimane per lavori, meno della metà del tempo che era stato previsto. Ma soprattutto, in caso di problemi al Fréjus, potrà essere riaperto in modo più rapido, evitando la paralisi nei collegamenti con la Francia.

Dopo la frana in Maurienne del 27 agosto scorso, la galleria stradale tra Bardonecchia (Torino) e Modane tornerà percorribile ai mezzi pesanti questo fine settimana. L'autostrada francese A43 sarà transitabile però su due sole corsie, per via dei sistemi di protezione che occupano parte della carreggiata. Intanto il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, annuncia una missione per "convincere" Parigi della necessità di raddoppiare il tunnel del Bianco.

Al termine di una riunione fiume, ieri sera la commissione intergovernativa italo-francese ha stabilito di rinviare al settembre 2024 l'inizio dei lavori sulla volta del traforo del Monte Bianco, rifacimento che avrebbe comportato una chiusura totale di 15 settimane. Lo stop alla circolazione nell'autunno di quest'anno, probabilmente tra ottobre e novembre, sarà legato ad altri interventi, a partire dal piano viabile e il sistema di ventilazione. Cantieri che «hanno il vantaggio, in caso di necessità di garantire tempi di ripristino della circolazione che possono essere più brevi», spiega Riccardo Rigacci, direttore gerente del Geie Tmb, il gestore italo-francese della galleria. Se queste date devono ancora essere fissate, sono invece già state decise le chiusure per i lavori di manutenzione notturna di settembre: dal giorno 18 al 22 e dal 25 al 29, fra le ore 22 e le 6.

L'ammodernamento della volta del Bianco - tra amianto e umidità - avrà grosse ricadute: viene stimato uno stop di tre-quattro mesi l'anno fino al 2042. Per questo, il rinvio di 12 mesi del primo cantiere-test lascia tempo al governo italiano per "insistere" con la Francia e rilanciare l'ipotesi di una seconda canna tra Courmayeur e Chamonix. Tajani ha annunciato che il 25 settembre sarà a Parigi per incontrare la collega francese Catherine Colonna e di aver convocato il Comitato transfrontaliero per il 31 ottobre a Torino.

«Vedremo - ha detto - di convincere i francesi che non mi sembrano ancora favorevoli, ma noi lavoriamo nell'interesse dei trasportatori, dei turisti e delle imprese». Il governatore del Piemonte, Alberto Cirio, sottolinea che il traforo riaprirà «in concomitanza con l'inverno, il Natale e la stagione dello sci che per noi è molto importante». Anche lui, come il presidente della Regione Valle d'Aosta, Renzo Testolin, insiste sul tema del "raddoppio" del Bianco.

Per ripristinare il collegamento su rotaia tra Francia e Italia, interrotto dopo la frana nella Maurienne, il ministro dei Trasporti francese Clément Beaune, oggi a Modane, ha detto che ci vorranno «anche più" di due mesi».

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