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STATI UNITI/CINADopo la stretta sugli investimenti hi-tech è gelo tra Washington e Pechino

10.08.23 - 20:15
Gli Stati Uniti sono accusati dalla Cina di «bullismo tecnologico» e di infliggere un duro colpo alle catene industriali.
AFP
Dopo la stretta sugli investimenti hi-tech è gelo tra Washington e Pechino
Gli Stati Uniti sono accusati dalla Cina di «bullismo tecnologico» e di infliggere un duro colpo alle catene industriali.

WASHINGTON/PECHINO - Joe Biden vieta alle aziende americane investimenti hi-tech in Cina, e apre la strada a un possibile nuovo scontro commerciale fra le due superpotenze che, di recente, sembravano essersi riavvicinate ed essere riuscite a instaurare canali di comunicazione.

La mossa della Casa Bianca scatena l'ira di Pechino: gli Stati Uniti sono accusati di «bullismo tecnologico» e di infliggere un duro colpo alle catene industriali e di approvvigionamento globali.

Contro l'iniziativa la Cina ha già presentato delle «solenni rimostranze», convinta che «con il pretesto della sicurezza nazionale», gli Stati Uniti puntano a «privare Pechino del suo diritto allo sviluppo e a salvaguardare la propria egemonia e i propri interessi. Questa è pura coercizione economica», afferma il ministero degli esteri cinese.

La stretta di Biden, hanno spiegato le autorità americane, riguarda i semiconduttori, il quantum e alcuni sistemi di intelligenza artificiale e obbliga in alcuni casi le aziende a comunicare le loro iniziative in anticipo, così da consentire di avere un quadro chiaro dei flussi di dollari e tecnologia verso la Cina. I nuovi paletti sono stati dettati da motivi «di sicurezza nazionale e non economici», spiegano dalla Casa Bianca.

L'amministrazione Biden è impegnata a «mantenere l'America sicura e a difendere la sicurezza nazionale tutelando tecnologie che sono cruciali per la prossima generazione di innovazione militare», aggiungono alcuni funzionari dell'amministrazione, riferendo di aver parlato della stretta con i partner e gli alleati.

L'ordine esecutivo del presidente americano arriva mentre Washington e Pechino provano a ricucire i loro rapporti, incrinati da Taiwan, dalla guerra in Ucraina, dai dazi e dai controlli alla tecnologia già esistenti. Secondo gli esperti la 'fragile' tregua raggiunta reggerà nel breve periodo, soprattutto alla luce della debolezza dell'economia cinese e della necessità di Xi Jinping di non isolare il paese e rilanciarlo.

Nel lungo termine però il rischio è di una nuova guerra commerciale fra due giganti economici che non possono fare a meno uno dell'altro ma che si scontrano su tutto. «Il messaggio che arriva alle aziende è che i rischi geopolitici e di sicurezza nazionale sono sempre più rilevanti», affermano alcuni osservatori, notando il dilemma a cui sono di fronte le aziende dei due paesi. Ne è un esempio la corsa dei big cinesi - da Baidu a ByteDance e Alibaba - ad acquistare almeno cinque miliardi di dollari di chip dell'americana Nvidia per sviluppare le loro ambizioni nell'intelligenza artificiale, la nuova frontiera di scontro fra Stati Uniti e Cina.

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COMMENTI
 

s1 8 mesi fa su tio
I leader stelle e strisce sembrano dei pollo senza testa che scorrazzano nell'aria senza meta.. In realtà sono eterodiretti dal Gotha finanziario che tenta in ogni modo di tenere in piedi un sistema economico finanziario che è già morto.. Più l agonia si prolunga...piu ci sarà fatica e sofferenza per tutti...

Keope1963 8 mesi fa su tio
Risposta a s1
Eh lo so.. fa caldo

leobm 8 mesi fa su tio
Stretta sugli investimenti hi-tech perché indispensabili per le future generazioni di armamenti!!!! Non indispensabili per il benessere dell'umanità ma degli armamenti!!! Fantastici questi qui, temo che hanno capito ben poco e presto malauguratamente arriverà la resa dei conti per tutti noi. Un fallimento totale per politici di livello sotto lo zero. Quanto non assomigliano ai Wilson, ai Roosevelt questi qui. Non gli arrivano nemmeno sotto la soglia delle scarpe

Keope1963 8 mesi fa su tio
Risposta a leobm
Le decisioni prese dal presidente sono elaborate da uno staff di specialisti. La situazione mondiale attuale è diversa da 80 anni fa e probabilmente anche più complessa. Non sono sicuro che questa scelta sia sbagliata, se non altro obbligherà la Cina a cambiare qualcosa, forse l‘intenzione degli USA è diversa da quella dichiarata.
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