Chiesti nuovi sacrifici ai lavoratori ellenici per rendere sostenibile il sistema previdenziale fino al 2070
ATENE - Prima, è stata la Francia a protestare per settimane contro la riforma delle pensioni proposta da Emmanuel Macron. Ora, è invece il turno della Grecia di manifestare contro la modifica del sistema previdenziale introdotta dal proprio governo. Diecimila persone sono scese in piazza ad Atene per dire "no" a un disegno di legge che incoraggia i lavoratori a rimanere al lavoro più a lungo.
Nella capitale ellenica i sindacati hanno bloccato i trasporti pubblici, i treni intercity e i traghetti. Anche i dipendenti pubblici hanno lasciato il lavoro e i giornalisti si fermeranno per tre ore.
«Questo disegno di legge è praticamente la continuazione delle leggi (di austerità) introdotte nel 2010-2019», ha affermato il sindacato dei dipendenti pubblici ADEDY. La protesta è estesa anche a Salonicco e in altre grandi città.
Il nuovo governo conservatore afferma che la riforma, che sarà votata entro venerdì, renderà il travagliato sistema pensionistico greco sostenibile fino al 2070. Il ministero del lavoro afferma che la revisione - la terza in un decennio - conterrà aumenti delle pensioni e ridurrà le penalità per i pensionati che lavorano ancora.
«Il governo pagherà a caro prezzo l'ulteriore smantellamento delle assicurazioni sociali, come hanno fatto i governi che lo hanno preceduto. Il popolo greco non dimentica», ha detto il segretario generale del partito comunista Dimitris Koutsoumbas.
L'eccessiva spesa cronica e la segnalazione imprecisa del deficit di bilancio hanno spaventato i creditori della Grecia nel 2010 e hanno richiesto tre salvataggi successivi da parte dell'Unione europea e del Fondo monetario internazionale per evitare il fallimento dello stato.
In cambio di miliardi di euro in fondi di salvataggio, la Grecia ha dovuto adottare impopolari riforme di austerità e tagli alle pensioni.