Il ministro degli Esteri iraniano ha confermato l'arresto del militare ritenuto responsabile della tragedia costata la vita a 176 persone
TEHERAN - È in carcere il militare iraniano che lo scorso 8 gennaio attivò il sistema missilistico antiaereo provocando l'abbattimento di un Boeing ucraino appena decollato da Teheran uccidendo le 176 persone a bordo. Lo ha detto il ministro degli Esteri Mohammad Javad Zarif.
In un'intervista al settimanale tedesco Der Spiegel, Zarif non ha tuttavia precisato da quando il militare sia in prigione. Qualche giorno dopo il disastro, quando l'Iran ammise la propria responsabilità nell'accaduto, annunciò alcuni arresti effettuati nell'ambito dell'inchiesta, ma senza fornire alcun nome né le funzioni svolte dalle persone indagate.
Riferendosi alle proteste popolari in Iran dopo l'abbattimento del Boeing, Zarif ha affermato: «La gente ha avuto ragione a protestare, perché ha perduto familiari e amici. Si è trattato di una ragione emotiva».