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ITALIAStriscione contro Salvini: la questura ordina di rimuoverlo

13.05.19 - 15:27
Recitava: «Non sei il benvenuto». Il ministro dell'Interno italiano: «Non ne so niente»
Striscione contro Salvini: la questura ordina di rimuoverlo
Recitava: «Non sei il benvenuto». Il ministro dell'Interno italiano: «Non ne so niente»

BREMBATE - Ha suscitato le proteste del PD locale la rimozione, da parte dei Vigili del fuoco, di uno striscione di contestazione esposto fuori da un’abitazione a Brembate, in provincia di Bergamo, in occasione della visita del ministro dell’Interno italiano, Matteo Salvini. «Non sei il benvenuto», recitava il lenzuolo.

Il curioso blitz è scattato alle 9 di questa mattina. Il messaggio di protesta era stato steso tra due finestre di un’abitazione privata al secondo piano di una palazzina. Per raggiungerlo i pompieri hanno dovuto impiegare una scala. Come riporta il Corriere della Sera, a disporre la rimozione dello striscione è stata la Questura di Bergamo «per evitare possibili tensioni».   

«Democrazia e libertà di parola: per la Lega di Brembate non esistono più!», ha denunciato su Facebook la lista “SiAMO Brembate Grignano”, vicina al Partito Democratico. «Domando: chi ha dato loro l’ordine di intervenire? A che titolo?», ha tuonato il sindaco PD di Bergamo, Giorgio Gori.

I Vigili del fuoco sottolineano di aver «semplicemente» effettuato un «intervento tecnico» a «supporto di un corpo dello Stato» (la polizia): «Un intervento dei vigili del fuoco non avrà mai una valenza politica», ha dichiarato il comandante Calogero Turturici. «Ho parlato con i miei colleghi del comparto di Bergamo e mi hanno confermato che l’ordine è arrivato "da molto in alto"», ha insinuato il segretario del sindacato dei Vigili del fuoco "USB", Costantino Saporito, come riporta Repubblica. 

Il presunto destinatario dello striscione, dal canto suo, fa spallucce: «Non ne so niente», ha dichiarato ai cronisti Matteo Salvini. «Basta che non ci siano problemi di ordine pubblico, che non si metta in pericolo la sicurezza dei cittadini o delle forze dell’ordine, poi ognuno scriva quello che vuole», ha aggiunto.

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