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STATI UNITICaso Kavanaugh, Ford al Senato: «Non dimenticherò mai quella risata»

27.09.18 - 17:00
La presunta vittima di aggressione sessuale davanti alla commissione Giustizia: «Soffro ancora di ansia e attacchi di panico. Casa mia ha una doppia porta»
Keystone
Caso Kavanaugh, Ford al Senato: «Non dimenticherò mai quella risata»
La presunta vittima di aggressione sessuale davanti alla commissione Giustizia: «Soffro ancora di ansia e attacchi di panico. Casa mia ha una doppia porta»

WASHINGTON D.C. - Christine Blasey Ford, professoressa universitaria e accusatrice del giudice Brett Kavanaugh, nominato da Trump alla Corte suprema, ha cominciato sotto giuramento la sua testimonianza al Senato. «Sono terrorizzata ma è mio dovere civico essere qui», ha detto in apertura.

«Non ho tutte le risposte. Non ricordo come vorrei ma i dettagli di quella notte che mi hanno portato qui oggi non li dimenticherò mai. Si sono impressi nella mia memoria e mi hanno perseguitato episodicamente quando sono diventata adulta», ha aggiunto con voce rotta dall'emozione e in stato di evidente tensione.

Durante la testimonianza, diverse persone - amici della donna, senatori e membri del personale - si sono commosse in sala e hanno pianto anche in maniera vistosa e rumorosa. Punto centrale della prima parte dell'incontro è la conferma e la certezza assoluta dell'identità del suo aggressore: «Sono sicura al 100% che fosse lui».

«Ho pensato che (Brett Kavanaugh) mi avrebbe violentata», ha ricordato la donna davanti alla commissione Giustizia del Senato nella quale descrive nel dettaglio l'episodio risalente al 1982, «ho provato a urlare per chiamare aiuto. Ma lui mi ha tappato la bocca con la mano. Sono a malapena riuscita a divincolarmi e a scappare».

Le ripercussioni dell'aggressione sessuale la affliggono ancora, più di trent'anni dopo: «Soffro di ansia, attacchi di panico e stress post-traumatico. Casa mia ha due porte: una "normale" e una di sicurezza», ha spiegato Ford al giudice, «il periodo più duro è stato 4 anni dopo la violenza, ho iniziato andare malissimo a scuola».

«Come mai ha deciso di farsi avanti?», ha chiesto una senatrice: «Quando si è capito che sarebbe diventato un candidato putabile ho pensato ogni giorno se per me sarebbe stata una mossa saggia farmi avanti oppure sarebbe stato come buttarsi sotto a un treno. A un certo punto la pressione mediatica è diventata semplicemente insostenibile, giornalisti erano ovunque: nel mio giardino, uno è entrato pure a lezione».

«La cosa che non potrò mai dimenticare sono le risate fra di loro (Kavanaugh e un suo amico), che si "divertivano" a mie spese», ha raccontato Ford a un senatore.

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