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Per il caso Diciotti gli viene contestato anche il sequestro a scopo di coazione: avrebbe ricattato l'UE
AGRIGENTO / VENEZIA - Si aggiungono due nuovi reati alla lista di quelli contestati al ministro dell’Interno italiano, Matteo Salvini, per il caso della nave Diciotti. La Procura di Agrigento lo accusa ora infatti anche di sequestro di persona a scopo di coazione e omissione d'atti d’ufficio.
Come riporta la Repubblica, Salvini avrebbe commesso un sequestro di persona a scopo di coazione trattenendo i migranti a bordo del pattugliatore della Guardia Costiera con lo scopo di fare pressione sull’Unione Europea e ottenere così una ridistribuzione degli stessi. Per quanto riguarda l’omissione di atti d’ufficio, invece, al titolare dell’Interno viene contestato il fatto di non aver assegnato un porto alla Diciotti dopo l’operazione di salvataggio.
«Oggi ho scoperto che ho altri due capi d’imputazione. Per me sono medaglie», ha detto Salvini nel corso di un incontro con il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, a Venezia. Per il caso della nave Diciotti, Salvini e il suo capo di gabinetto, Matteo Piantedosi, erano già accusati di sequestro di persona, arresto illegale e abuso d’ufficio.
