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STATI UNITIRohingya, Blanchett: «Non ero preparata a tanta sofferenza»

29.08.18 - 14:40
Queste le parole dell'attrice, ambasciatrice di buona volontà dell'Onu per i Rifugiati
Keystone
Rohingya, Blanchett: «Non ero preparata a tanta sofferenza»
Queste le parole dell'attrice, ambasciatrice di buona volontà dell'Onu per i Rifugiati

NEW YORK - «Parlo come chi ha visto e non può più voltare lo sguardo altrove». Così l'attrice Cate Blanchett, ambasciatrice di buona volontà dell'agenzia Onu per i Rifugiati, ha iniziato il suo appello al Consiglio di Sicurezza della Nazioni Unite, riunito a New York, perché agisca con urgenza in favore dei profughi rohingya.

Nel marzo scorso l'attrice australiana ha visitato in Bangladesh i campi dove più di 720mila rohingyani hanno trovato rifugio dall'agosto 2017 per fuggire alle violenze in Myanmar. «Niente - ha detto - avrebbe potuto prepararmi alla grandezza e profondità delle sofferenze che ho visto». «Ho sentito - ha aggiunto - storie terribili di torture, di donne brutalizzate e violentate, di persone che hanno perduto i loro cari davanti agli occhi, di bambini che hanno visto i loro nonni rinchiusi in case poi date alle fiamme».

«Io sono madre - ha detto ancora l'attrice - e ho visto i miei bambini negli occhi di ogni bimbo che ho incontrato». Infine, Blanchett, dopo aver riconosciuto che le loro storie non la lasceranno mai più, indignata ha concluso: «Come può una madre sopportare che i suoi figli siano gettati tra le fiamme?».

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