Per la donna, condannata anche per odio razziale, lo sterminio del popolo ebraico nel Terzo Reich non sarebbe mai avvenuto
BERLINO - Una cittadina tedesca 89enne è stata condannata per odio razziale e negazionismo e condotta nel carcere di Bielefeld-Senne per aver negato l'olocausto. Secondo le sue dichiarazioni Auschwitz non era un campo di concentramento, ma un campo di lavoro.
L'anziana signora, prelevata stamattina dalla sua casa nella Vestfalia dell'est, a Voltho, è stata condannata a scontare due anni di carcere.
Dal 2004 l'89enne era stata più volte condannata per aver negato lo sterminio di massa degli ebrei nel Terzo Reich, e ogni volta era riuscita ad ottenere sconti di pena e libertà vigilata. Anche questa volta la signora aveva impugnato un attestato medico secondo il quale le sue condizioni di salute sarebbero incompatibili col carcere.