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IRLANDAQuasi 1,5 milioni di test dell'etilometro registrati ma mai effettuati

08.09.17 - 06:00
Uno scandalo in seno alla polizia è stato messo in luce da un'inchiesta interna: alcuni ufficiali potrebbero essere nei guai, ma non c'è nulla di penalmente rilevante
Archivio Keystone
Quasi 1,5 milioni di test dell'etilometro registrati ma mai effettuati
Uno scandalo in seno alla polizia è stato messo in luce da un'inchiesta interna: alcuni ufficiali potrebbero essere nei guai, ma non c'è nulla di penalmente rilevante

DUBLINO - Scoppia lo scandalo dei test dell'etilometro fasulli nella polizia irlandese. Dal 2009 il sistema informatico in dotazione alle forze dell'ordine ne ha registrati poco meno di 3,5 milioni, ma quelli effettuati in realtà a carico di conducenti di auto e motoveicoli sono stati poco più di 2 milioni. La discrepanza è di quasi 1,5 milioni, un numero enorme che è emerso - riporta il Guardian - nel corso di un'inchiesta interna.

Le falsificazioni riguardano tutta la nazione con un picco nella contea di Tipperary, dove è stato dichiarato il quadruplo di test rispetto a quelli effettivi. 

La vicenda ha creato un'accesa polemica politica: i partiti di opposizione al Parlamento (seppur con qualche distinguo) hanno chiesto le dimissioni del capo della polizia. Lo scandalo danneggia la crediblità dell'intero corpo di polizia, è stato detto, ed è «completamente inaccettabili». Uno dei ministri del governo ha ammesso che «coloro che ne sono responsabili devono essere chiamati a risponderne. Non può essere successo per errore».

Il punto è proprio questo: come è potuto accadere, e perché? L'inchiesta indica che alcuni ufficiali potrebbero incorrere in provvedimenti disciplinari, ma non sono stati riscontrati comportamenti tali da indurre la magistratura ad aprire un'inchiesta penale. Colui che ha stilato il documento aggiunge che non ci sono prove che gli agenti abbiano guadagnato qualcosa nel falsificare il numero dei test.

Un altro fattore rilevante riguarda i tagli al bilancio della polizia tra il 2008 e il 2013. Si è ipotizzato che gli agenti fossero confrontati con carichi di lavoro maggiori e gli fosse stato chiesto di fare di più con meno risorse. «Quando la supervisione è assente, le pratiche errate si sviluppano in modo inevitabile e continuano a peggiorare finché vengono lasciate incontrollate. Sfortunatamente è stato evidente per tutto il tempo dei controlli» si legge nel documento.

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