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ITALIALa "Lettera del Diavolo" è stata finalmente tradotta?

06.09.17 - 06:00
Parlerebbe di Dio e di Satana, secondo un gruppo di fisici e informatici siciliani
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La "Lettera del Diavolo" è stata finalmente tradotta?
Parlerebbe di Dio e di Satana, secondo un gruppo di fisici e informatici siciliani

CATANIA - Un gruppo di fisici e informatici avrebbe finalmente tradotto la “Lettera del Diavolo”, il misterioso documento redatto nel 1676 da una suora siciliana, Maria Crocifissa della Concezione. La lettera le sarebbe stata dettata da Satana in persona al termine di una zuffa contro alcuni demoni, aveva raccontato la religiosa alle consorelle che l'avevano trovata in stato di choc nella sua cella. 

Il contenuto di quell dozzina di righe vergate a mano da suor Maria Crocifissa (poi proclamata beata dalla Chiesa) è stato incomprensibile per secoli, fino al tentativo degli esperti del Ludum Science Center di Catania. Il direttore Daniele Abate ha spiegato a La Stampa che è stato usato un programma di decriptazione preso dal “deep web”: «Abbiamo inserito nel programma l’alfabeto greco, quello latino, quello runico e quello degli yazidi, il popolo considerato adoratore del diavolo che abitò il Sinjar iracheno prima della comparsa dell’Islam». Suor Maria Crocifissa, a suo dire, potrebbe essere entrata in contatto con questi alfabeti durante gli anni passati in convento, ipotizza Abate.

Nella lettera si parla in effetti di Dio e di Satana, con frasi apparentemente un po' sconnesse: «Poiché Dio Cristo Zoroastro seguono le vie antiche e sarte cucite dagli uomini, Ohimé», oppure «Un Dio che sento liberare i mortali». Quello del Ludum è, aggiunge Abate, «un tentativo» i cui esiti «ci hanno stupiti». Secondo l'interpretazione del direttore si tratta di «un alfabeto preciso, inventato dalla suora con grande cura mischiando simboli che conosceva. Ogni simbolo è ben pensato e strutturato, ci sono segni che si ripetono, un’iniziativa forse intenzionale e forse inconscia. Lo stress della vita monacale era molto forte, la donna potrebbe avere sofferto di un disturbo bipolare, allora non c’erano farmaci né diagnosi psichiatriche. Certamente c’era il diavolo nella sua testa».

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