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VATICANOPell: «Rifiuto in blocco le accuse contro di me»

29.06.17 - 09:16
Papa Francesco ha concesso un periodo di riposo al cardinale per permettergli di difendersi dalle accuse
Keystone / AP
Pell: «Rifiuto in blocco le accuse contro di me»
Papa Francesco ha concesso un periodo di riposo al cardinale per permettergli di difendersi dalle accuse

CITTÀ DEL VATICANO - Il Papa è stato «messo al corrente del provvedimento» a cui il cardinale Pell è sottoposto in Australia, «nel pieno rispetto delle leggi civili e riconoscendo l'importanza che il processo possa svolgersi in modo giusto», visto che il cardinale «è deciso a fare ritorno nel suo paese per affrontare le accuse», gli ha «concesso un periodo di congedo per potersi difendere». La segreteria per l'economia «continua i propri compiti istituzionali, restano in carica i segretari per affari ordinari».

«La Santa Sede - si legge nella nota che il portavoce Greg Burke ha letto durante l'incontro del card. Pell con i giornalisti, in sala stampa vaticana - ha appreso con rincrescimento la notizia del rinvio a giudizio in Australia del Card. George Pell per imputazioni riferibili a fatti accaduti alcuni decenni orsono».

«Messo al corrente del provvedimento, il card. Pell, nel pieno rispetto delle leggi civili e riconoscendo l'importanza della propria partecipazione affinché il processo possa svolgersi in modo giusto e favorire così la ricerca della verità, - prosegue la nota - ha deciso di far ritorno nel suo Paese per affrontare le accuse che gli sono state mosse».

«Il Santo Padre, informato di ciò dallo stesso card. Pell, gli ha concesso un periodo di congedo per potersi difendere. Durante l'assenza del Prefetto, la Segreteria per l'Economia continuerà a svolgere i propri compiti istituzionali. I Segretari rimarranno in carica per il disbrigo degli affari ordinari, donec aliter provideatur (fino a che non sia disposto altrimenti, ndr)».

«Il Santo Padre, che ha potuto apprezzare l'onestà del card. Pell durante i tre anni di lavoro nella Curia Romana, - si legge ancora nella nota - gli è grato per la collaborazione e, in particolare, per l'energico impegno a favore delle riforme nel settore economico e amministrativo e l'attiva partecipazione nel Consiglio dei Cardinali (C9)».

«La Santa Sede - afferma il testo letto da Burke - esprime il proprio rispetto nei confronti della giustizia australiana che dovrà decidere il merito delle questioni sollevate. Allo stesso tempo va ricordato che il Cardinale Pell da decenni ha condannato apertamente e ripetutamente gli abusi commessi contro minori come atti immorali e intollerabili, ha cooperato in passato con le Autorità australiane (ad esempio nelle deposizioni rese alla Royal Commission), ha appoggiato la creazione della Pontificia Commissione la Tutela dei Minori e, infine, come Vescovo diocesano in Australia ha introdotto sistemi e procedure per la protezione di minori, e per fornire assistenza alle vittime di abusi».

Francesco «ha potuto apprezzare l'onestà di Pell» - Il Papa «ha potuto apprezzare l'onestà del cardinale Pell negli anni del suo servizio in curia, gli è grato per la collaborazione, e in particolare per energico impegno per il rinnovo amministrativo». Lo afferma una dichiarazione letta dal portavoce Greg Burke che, dopo aver affermato il «rispetto» del Papa e della Santa Sede per la «giustizia australiana che dovrà decidere nel merito delle questione», ricorda che «da decenni» il cardinale «ha condannato gli abusi sui minori come atti intollerabili», «ha cooperato con le autorità australiane» e «ha appoggiato la creazione di una pontificia commissione contro gli abusi» «come vescovo diocesano ha introdotto procedura per fornire assistenza alle vittime degli abusi».

Pell «rifiuta tutte le accuse» - George Pell ha dichiarato di «rifiutare in tutto le accuse» che gli vengono rivolte di abusi sessuali, di voler tornare in Australia per difendersi e di avere più volte nei mesi scorsi e anche recentissimamente, messo al corrente il Papa di questa situazione. Lo ha dichiarato ai giornalisti in sala stampa vaticana.

«Queste questioni - ha detto il cardinale George Pell in una dichiarazione resa in inglese ai giornalisti - sono state oggetto di indagini ormai da quasi due anni. Sono state fatte filtrare notizie ai media, un accanimento senza tregua e per più di un mese dichiarazioni relative al fatto che la decisione sulle accuse sarebbe stata 'imminente'. Adesso - ha rimarcato il porporato - sono contento che finalmente potrò difendermi nei tribunali». «Rifiuto in blocco le accuse contro di me - ha aggiunto - sono false. Aborrisco la sola idea degli abusi sessuali».

«Il Santo Padre - ha detto ancora Pell - è stato da me costantemente informato durante questo lungo periodo, ed ho anche avuto l'occasione di poter parlare con lui recentemente, nei giorni scorsi, circa la necessità di prendermi un congedo temporaneo per poter difendere il mio nome. Sono grato a sua santità - ha proseguito il prefetto per l'economia - per avermelo concesso di modo che io possa tornare in Australia. Ho parlato con i miei avvocati per comprendere le tempistiche del mio rientro e ho consultato i miei dottori per vedere quale sia il miglior modo per farlo».

Il porporato ha anche ricordato di essere stato «sempre molto coerente e chiaro circa il mio totale rigetto di queste accuse. La notizia riguardo queste accuse - ha rimarcato - rafforza la mia determinazione e il processo giudiziario mi darà l'opportunità di pulire il mio nome e tornare al mio lavoro a Roma».

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