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SYDNEY - Ci sarebbe la mano di Shakespeare in una tragedia anonima del 1592, Arden of Faversham. È la scoperta di due studiosi australiani, Jack Elliott dell'Università di Newcastle e Brett Greatley-Hirsch dell'Università del Western Australia che hanno usato modelli computerizzati per dimostrare che almeno cinque scene dell'opera teatrale sono state scritte dal Bardo.
"I nostri modelli ci permettono di rivedere i testi con nuovi occhi, offrendo una maniera rigorosa per determinare quali elementi sono più importanti di altri", scrive Elliott sul sito dell'Università di Newcastle. Il lavoro conferma l'ipotesi di alcuni studiosi, secondo cui l'opera sarebbe frutto di una collaborazione di Shakespeare con altri autori.
Elliott e Greatley-Hirsch hanno analizzato blocchi di testo dall'opera teatrale, usando metodi computazionali per analizzare la frequenza e il formato di frasi e parole. Hanno comparato tali modelli con quelli di opere la cui paternità è stabilita, compresi lavori di Thomas Kyd, Christopher Marlowe, Robert Greene, John Lily, Thomas Nash, Thomas Lodge, George Peele e Robert Wilson, tutti contemporanei del Bardo. I modelli sono stati usati per identificare con che frequenza venivano usate parole e frasi, e l'uso di pronomi, congiunzioni e preposizioni.
Il risultato dice molto sulla cultura degli inizi del teatro moderno, scrive Elliott. "Vi è una tentazione naturale, con un personaggio eminente come Shakespeare, a immaginare che possa soltanto aver lavorato da solo. Ma egli emerge invece come parte di un gioco di squadra".
