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SVEZIAProposto «l'aborto legale» per gli uomini

09.03.16 - 12:31
Una sezione giovanile dei Liberali svedesi chiede «parità di diritti», ma fa dietrofront a causa delle critiche
Fotolia
Proposto «l'aborto legale» per gli uomini
Una sezione giovanile dei Liberali svedesi chiede «parità di diritti», ma fa dietrofront a causa delle critiche

STOCCOLMA - Agli uomini dovrebbe essere permesso di «abortire legalmente» entro la 18a settimana. È la proposta avanzata da una sezione giovanile del Partito liberale svedese che, nella fattispecie, chiede che un uomo possa sempre rinunciare al riconoscimento del figlio entro lo stesso termine stabilito per le donne per l’interruzione di gravidanza.

Secondo la sezione giovani del Partito liberale della Svezia occidentale (Luf Väst), al padre dovrebbe essere data in ogni caso la possibilità di rinunciare a essere genitore e ai doveri che ne conseguono, come mantenere e accudire il figlio. «L’aborto legale» maschile implicherebbe, tuttavia, anche l’abbandono irrevocabile di tutti i diritti della paternità, come quello a vedere la prole. Come spiegato a The Local dal presidente di Luft Väst, Marcus Nilsen, la misura avrebbe come obiettivo quello di promuovere la parità fra i sessi in materia d’interruzione di gravidanza.

La proposta, come immaginabile, è stata presto sommersa dalle critiche sui social media. A dare addosso alla sezione giovani sono stati anche esponenti di spicco del Partito liberale stesso. Come Carl B. Hamilton che ─ ricordando come il gruppo giovanile abbia già proposto in passato la liberalizzazione dell’incesto e della necrofilia ─ ha definito la sezione di Nilsen come dei «giovani idioti». Davanti alla valanga di critiche, Luf Väst ha pensato bene di fare marcia indietro: «Pensavamo che fosse qualcosa che valesse la pena discutere, ma le reazioni sono state in grande maggioranza conservatrici», ha dichiarato il presidente a The Local.   

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COMMENTI
 

F.Netri 8 anni fa su tio
Un po' come il movimento "NoveMarzo.17", che ho proposto nell'altro blog. Lo strapotere dei movimenti ideologici femministi, dev'essere fermato!

MIM 8 anni fa su tio
Anche a me pare giusto. Qui la parità di diritti è calpestata senza se e senza ma.

moonie 8 anni fa su tio
Risposta a MIM
sarei d'accordo sulla questione parità ma in questo caso è un po' semplicistico.. allarghiamo il discorso al dopo che il bambino è nato. Metti il caso che la donna rimane incinta "per sbaglio" (tra virgolette cioè non era un figlio cercato ma capitato) e non se la sente di fare la madre per i suoi motivi che non stiamo a sindacare, l'uomo arriva e con la legge dalla sua decide che quel figlio deve venire al mondo. la madre avrà il diritto di "disconoscerlo" (brutta parola, diciamo che non ha la capacità/volontà di fare la madre) e di lasciare che sia il padre a crescerlo in tutto e per tutto? lui però, non la nonna, la zia e la sorella! chi va a lavorare per portare a casa la pagnotta? mi rispondo da sola... potrebbe essere la donna perché no? bisognerebbe che guadagnasse quanto un uomo per mantenere una famiglia....

MIM 8 anni fa su tio
Risposta a moonie
mmmmh non è così: oggi la donna decide unilateralmente se tenere o meno il bambino, e se decide di tenerlo il padre dovrà accollarsene (brutta parola) gli oneri. Non so se la madre in questione si farebbe aiutare dalla nonna o dalla zia; non le viene chiesto mi pare. Vediamo di capire cosa sia la parità dei diritti. In questo caso mi pare evidente la disparità di trattamento davanti alla legge. Se un uomo oggi vuole il figlio, la madre può bellamente ucciderlo senza il consenso del padre. Questa cosa la trovo orripilante e non più giustificabile nel 21. secolo.

Gus 8 anni fa su tio
Risposta a moonie
Qui da noi invece al padre, che ha cresciuto il figlio rinunciando al proprio lavoro, è stato tolto il figlio, e questi è stato affidato alla madre, la quale per ben seguirlo, l'ha mandato all'asilo nido e il padre deve pagare, anche se non ha lavoro. Questa è la giustizia ticinese!

moonie 8 anni fa su tio
Risposta a Gus
ma è un altro discorso questo. qua si parla del diritto di decidere del corpo di qualcun altro e se una vita deve venire al mondo oppure no e chi se ne occuperebbe se uno dei due non si sente pronto o ne ha le capacità/possibilità... nel caso specifico che dici immagino che i due siano divorziati, bisognerebbe scendere più nel particolare del perché il bambino prima era stato dato al padre e poi tolto.. difficile giudicare senza sapere come sono le cose davvero

moonie 8 anni fa su tio
Risposta a MIM
su questo punto ti do perfettamente ragione, anche il padre (se vuole fare il padre!) deve poter decidere, ma poi appunto se ne assumerebbe tutti gli oneri? perché ad onor del vero gli oneri di solito per gli uomini sono pecuniari, ma ben poco di cura (pensa solo al parto e allo svezzamento, ma anche educativo in linea generale ovviamente) è solo la mamma che lo fa... ripeto la domanda: se con un figlio conteso (nasce o non nasce, dove di solito su questi temi in ogni caso la coppia si spacca!) se il padre dice sì e la mamma dice no, il papà riuscirebbe a tirarlo su come una mamma?? poppate ad ogni ora, pannolini, notti insonne, a casa dal lavoro quando è malato, e con cosa lo mantiene se sta a casa col pargolo?.. lo sai meglio di me perché hai figli! è questo il punto secondo me perché al di là dei diritti di madri e padri prima di tutto dovrebbe esserci il futuro del bambino e dal momento che una coppia è in contrapposizione su questo tema per forza la scoppia! credo che sia per questo motivo che la decisione finale è lasciata gioco-forza alla donna perché in ogni caso dovrà lei occuparsene, se lo deve portare in grembo 9 mesi e poi partorirlo, allattarlo e via dicendo, la parità in questo senso non potrà mai esserci perché il padre non può fisicamente procreare. se avesse questa possibilità non staremmo nemmeno qua a parlarne. è anche un discorso diverso dai doveri dei padri in caso di divorzio e qua siamo d'accordissimo che i padri sono assolutamente discriminati.

MIM 8 anni fa su tio
Risposta a moonie
Se un uomo decide, coraggiosamente, di tenere il figlio, credo che abbia i mezzi e gli aiuti per farlo. Ma insisto, questa domanda non viene mai posta alla donna. Per l'allattamento e lo svezzamento, non credo che ci siano problemi. Per il resto del tuo discorso, che posso anche comprendere, è la dimostrazione che la parità assoluta non esiste per volontà di madre Natura :-) Quindi sbagliato insistere su questa strada. Questo articolo è una provocazione, chiaro, ma ha un suo fondamento. La parità deve essere bilaterale e non unilaterale.

moonie 8 anni fa su tio
Risposta a MIM
ho i miei dubbi riguardo al coraggio degli uomini a fare il mammo anche se esistono (infatti ci sono anche i ragazzi padri). Per il resto non è un caso che mi considero anti-femminista (pur apprezzando molto le lotte che hanno fatto per le pari opportunità poi sfociate in ideologia becera) perché la parità assoluta non esiste semplicemente perché siamo diversi ed è proprio in questa diversità (non migliore/peggiore/più o meno semplicemente diversi) ci si completa.

rojo22 8 anni fa su tio
A me pare giusto. Perché solo la donna può decidere della vita e della morte del figlio? in fondo mica si ingravida da sola. Almeno, ai padri sia riconosciuto il diritto sulla propria di vita.
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