Cerca e trova immobili

Dal MondoEscholzmatt: morto anche responsabile affari sociali

01.04.04 - 22:29
Escholzmatt: morto anche responsabile affari sociali

LUCERNA - È oggi salito a cinque il numero dei morti del dramma familiare di lunedì scorso a Escholzmatt (LU): il capo del dicastero degli affari sociali è infatti deceduto questa sera all'ospedale dove era stato ricoverato in gravissime condizioni, raggiunto alla testa da un proiettile. Lo ha comunicato la polizia cantonale lucernese. La vittima aveva 60 anni ed era padre di due figli, di 12 e 15 anni.

Il bagno di sangue era stato provocato da un contadino di 43 anni che, oltre al municipale del PLR morto oggi, ha ucciso con una pistola la moglie 37enne da cui viveva separato, il fratello e la cognata e poi si è suicidato. Il municipale morto stasera potrebbe essere stato preso di mira perché si era occupato della separazione della coppia e aveva messo a disposizione della moglie e dei figli un appartamento della sua casa.

A fare da sfondo al dramma ci sono gravi problemi famigliari. L'autore della strage nel novembre scorso era rimasto una decina di giorni in detenzione preventiva dopo essere stato accusato dalla moglie di aver abusato sessualmente di due dei cinque figli. La consorte aveva anche inoltrato una denuncia, ritirata poi in un secondo momento, per alcune minacce proferite contro di lei. Era stato rilasciato dopo che nei suoi confronti era stato redatto un breve rapporto e non una vera e propria perizia psichiatrica.

Per adesso non è stato ancora chiarito quando lo sparatore abbia ucciso il fratello e la cognata davanti alla loro fattoria, discosta dal villaggio. L'intera cronologia dei fatti non è stata ancora ricostruita, ha detto il portavoce delle autorità inquirenti lucernesi Simon Kopp. Lo stesso vale per la provenienza della pistola usata. Il contadino non era in possesso di un porto d'armi. Pure ancora da accertare sono le voci su presunti screzi tra lo sparatore e il fratello per una spartizione dell'eredità di famiglia.

Intanto, i sei bambini e adolescenti rimasti orfani di entrambi i genitori in seguito alla strage sono assistiti da specialisti e riuniti nello stesso posto. Si tratta dei cinque figli, dai sette mesi ai 15 anni, dello sparatore e della figlia di 5 anni del fratello e della cognata. Gli altri due adolescenti figli del municipale morto stasera, una ragazza di 14 anni e un ragazzo di 13, hanno ancora la madre.

Già una cinquantina di famiglie si sono offerte di accogliere i sei ragazzi rimasti orfani. "Abbiamo ricevuto circa 50 offerte dal villaggio e dall'intero paese da parte di persone che vogliono accogliere gli orfani", ha dichiarato oggi all'ats Hansjörg Bucher, il collega di municipio e sostituto del responsabile dei servizi sociali del Comune. Per due o tre settimane gli orfani rimarranno dove sono, poi parenti e autorità tutorie decideranno sull'assegnazione. "Il parere dei bambini (sulla questione) sarà molto importante", ha detto Bucher.

ATS
Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE