Cerca e trova immobili

Nel '91 la prima guerra 'chirurgica' americana in IraqLe armi tecnologiche, le bombe intelligenti e i missili 'spara e dimentica'

28.03.03 - 11:27
In campo nuovi sistemi: tra questi potrebbe esserci l'HPM, la bomba elettromagnetica in grado di distruggere sistemi elettronici nemici
Le armi tecnologiche, le bombe intelligenti e i missili 'spara e dimentica'
In campo nuovi sistemi: tra questi potrebbe esserci l'HPM, la bomba elettromagnetica in grado di distruggere sistemi elettronici nemici

Roma, 20 mar. (Adnkronos) - La cosidetta guerra chirurgica e' entrata nella catena di montaggio dell'industria bellica americana. Questo nuovo intervento militare ne sara' la prova.

Inaugurati nel 1991 proprio in Iraq, con risultati davvero non eccellenti escluso il successo mediatico, i proiettili di precisione sono ora diventati nelle loro nuove versioni elementi preponderanti, e giudicati efficaci, del combattimento. Prodotti in serie, in grado di colpire il loro bersaglio con un margine di errore di 13 metri con qualsiasi condizione meteorologica, in questo nuovo conflitto potrebbero sostituire quasi del tutto le bombe ordinarie.

Il secondo intervento americano contro l'Iraq sancira' il salto tecnologico avvenuto negli anni Novanta come programma di routine dell'industria bellica americana.

Gia' nelle prime ore, dovrebbe essere sganciato sull'Iraq un numero di bombe ad alta precisione pari a quello sganciato contro la Jugoslavia durante l'intero corso dell'operazione Allied Force del 1999. Ma il conflitto appena iniziato non sara' nel suo complesso caratterizzato come guerra hi-tech, quanto lo fu invece l'Afghanistan, il primo intervento non convenzionale lanciato dal Pentagono. La strategia, e quindi i mezzi impegnati, saranno classici. Con qualche variazione. Le indiscrezioni sui piani militari del Pentagono prevedono l'inizio dell'intervento di terra subito dopo l'avvio dei raid aerei. Un'occupazione condotta con carri armati, artiglieria e fanteria meccanizzata, gli strumenti militari pensati dagli Stati Uniti per difendere l'Europa dall'Unione sovietica. I mezzi di cui la Rivoluzione delle capacita' lanciata da Donald Rumsfeld vuole fare piazza pulita.

Questo non vuol dire che non saranno dispiegati anche in Iraq nuovi sistemi d'arma, sistemi la cui fase sperimentale non e' ancora terminata. Il piu' pubblicizzato dei quali potrebbe essere l'HPM, la bomba elettromagnetica in grado di distruggere sistemi elettronici nemici. Sviluppate alla base aerea di Kirtland, nel Nuovo Messico, queste bombe producono un impulso elettromagnetico grazie a uno strumento in grado di scaricare elettricita' su una matassa di cavi avvolta intorno a un esplosivo convenzionale. La corrente elettrica genera un campo elettromagnetico che viene compresso nel momento in cui viene fatta detonare la carica. Il campo, a sua volta, genera una bolla di elettroni ad alta energia che oscillando in una cavita' da' luogo alle microonde che una antenna guidera' poi verso l'obiettivo.

Nuovi sistemi saranno introdotti nel settore del comando e controllo. E della cosiddetta ''information warfare'', la capacita' cioe' di ricevere informazioni in tempo reale durante il combattimento. L'esercito americano dispone di un nuovo veicolo adibito alle operazioni di comando e controllo. Chiuso ermeticamente, e' in grado di proteggere il suo equipaggio da attacchi chimici. Al suo interno si trovano computer portatili prodotti dalla Trv di Carson, in California, da cui gli ufficiali possono accedere in tempo reale a informazioni come la posizione degli obietivi da colpire o la localizzazione delle truppe alleate.

Sara' sperimentato in Iraq anche un nuovo sistema per evitare il ''fuoco amico'', i proiettili sparati per errore da mezzi alleati. Ogni veicolo della US Army potra' essere riconosciuto dagli altri grazie a un sistema termico e visivo. Quanto agli Humvee, i veicoli che hanno preso il posto delle vecchie Jeep, sono stati resi ancora piu' sicuri, in grado di resistere a proiettili di medio calibro e a passare quasi indenni su mine di terra (alcuni hanno riportato solo le gomme bucate). Alcuni, ma solo un numero molto ridotto, dei carri armati Bradley sono stati attrezzati con un sistema di puntamento laser. Sempre l'esercito schierera' nel Golfo il nuovo elicottero Longbow Apache, in grado di lanciare 16 missili anti carro a guida laser in due secondi. Missili soprannominati ''fire and forget'' (spara e dimentica).

Quanto ai proiettili ad alta precisione, non e' piu' molto complicato il processo necessario a rendere intelligente una bomba che non lo e'. E' sufficiente applicare all'ordigno un kit prodotto in serie dalla Boeing - un'altra pinna di coda del missile aria terra - in grado di indirizzare l'ordigno in modo preciso sull'obiettivo, grazie alle informazioni inviate dai satelliti Gps. A seconda del peso dell'ordigno a cui sono destinate, hanno sigle che vanno dalla Gbu29 alla Gbu-38. Le Jdam (Joint Direct Attack Munition) furono sperimentate per la prima volta in combattimento nel 1999 nella guerra contro la Jugoslavia. Ne furono sganciate 600 (solo nelle prime ore dell'intervento contro l'Iraq se ne prevede l'uso di 500, tremila nella prima settimana).

Nelle loro ultime versioni, i Jdam-kit assicurano alle bombe a cui sono applicati un errore non superiore ai 13 metri dall'obiettivo. Un margine giudicato piu' che accettabile per un intervento come quello effettuato in Afghanistan, ma che potrebbe rivelarsi troppo grande in Iraq, se Saddam Hussein riuscira' ad attirare gli americani nelle citta'. Tredici metri di errore con una alta densita' di edifici sono decisamente toppi, cosi' come troppo elevati i danni collaterali che causerebbero questi ordigni. Per individuare i bersagli con maggior precisione, gli aerei americani dovrebbero volare a quote basse, dove costituirebbero un bersaglio ideale per i missili terra aria Sam di cui l'Iraq dispone. Va ricordato che durante i primi tre giorni della prima guerra del Golfo gli americani persero in questo modo, volando cioe' a bassa quota, 27 unita' aeree, un terzo delle unita' dell'Air force dispiegate.

Gia' dallo scorso anno, in previsione di una guerra contro l'Iraq, il Pentagono aveva iniziato a sollecitare la compagnia di Seattle ad aumentare la produzione dei kit, chiedendo di raddoppiare da 700 a 1.500 la produzione. Altri ordigni intelligenti sono prodotti dalla Raytheon, cui dallo scorso ottobre e' stata ordinata la sospensione delle ferie degli ingegneri. Sono le cosiddette ''Little Buddy'', esche elettroniche montate sui bombardieri progettate per ingannare la contraerea nemica. La compagnia, nei suoi stabilimenti di Tucson, produce anche i missili aria terra Tomahawk a guida laser, sistemi che possono essere armati delle bombe 'bunker buster' (anti-bunker) ad alta capacita' di penetrazione. Questi sistemi hanno come unico vincolo la visibilita' fra la sorgente laser e l'obiettico che questa illumina. Un vincolo che le Jdam invece, operative con successo con ogni condizione meteo, non hanno.

Fra i mezzi in dotazione ai militari Usa vi e' un elmetto dotato di videocamera incorporata a raggi infrarossi, in grado di consentire la visione notturna, un microfono e un display connesso al sistema Gps. Un sistema inserito nel programma Land Warrior che avrebbe dovuto entrare in dotazione dell'esercito solo nel 2004, ma che e' stato inaugurato sul campo in occasione della guerra in Afghanistan. C'e' inoltre una nuova versione del mitragliatore M-4, dotato di un sistema laser per calcolare le distanze e di un calorimetro per evidenziare l'obiettivo anche attraverso ostacoli ''leggeri'', come il fumo o la vegetazione. Gli americani hanno in dotazione anche i Global Hawk, usati in Afghanistan in forma di prototipo, l'aereo spia prodotto dalla Northrop Grumman con un raggio di azione di quasi 2.000 chilometri, in grado di viaggiare a 560 chilometri di velocita' ad alta quota, senza pilota.

Oltre al Global Hawk, hanno gia' iniziato a sorvolare l'Iraq nell'ambito della missione Unmovic gli aerei spia U-2 dotati di radar ad apertura sintetica, in grado di cogliere obiettivi fissi, e di radar di tipo MTI, per seguire obiettivi in movimento. Sono stati schierati anche i Predator, aerei automatizzati in grado di volare a bassa quota, con un'autonomia di 24 ore sull'obiettivo ed un raggio d'azione di 800 chilometri, armati di missili Hellfire. A questi si affiancano gli aerei RC-135/Rivet Joint per ascoltare le comunicazioni a terra, la cui produzione e' stata ulteriormente accelerata.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE