MILANO - Essere pagati per fare shopping? Da oggi si puo'. Basta diventare 'mistery shopper', ossia 'clienti misteriosi'. Dietro il nome si cela, in realta', una pratica di marketing che consiste nel rilevare, da clienti anonimi, il livello di qualita' di strutture e servizi.
I requisiti richiesti - Requisiti richiesti sono spirito di osservazione, capacita' relazionali e di giudizio, discrezione, obiettivita' e conoscenza del personal computer. Per candidarsi, basta dare la propria disponibilita' ad aziende di mistery shopping, reperibili facilmente in rete, che a loro volta sono contattate da grandi marchi per verificare la qualita' dei propri punti vendita.
Come funziona - Dopo aver compilato un form, l'azienda valuta la domanda ed eventualmente inserisce il candidato nei propri archivi per poi chiamarlo in base al tipo di missione da eseguire nella zona di disponibilita' dichiarata dal cliente. Il 'cliente-spia' viene convocato quando il suo profilo corrisponde al target dell'attivita' da indagare: da allora il suo compito sara' recarsi sul posto (in genere grandi marchi della grande distribuzione, ristoranti, fast food, hotel) e comportarsi da semplice acquirente.
Passo successivo, fornire all'azienda di mistery shopping la valutazione su qualita' del servizio, bonta' dei prodotti, disponibilita' e cortesia del personale. Questa, a sua volta, girera' il rapporto all'azienda committente che usera' i dati raccolti per capire punti di forza e debolezza della propria rete di vendita e mettere quindi in pratica misure correttive per soddisfare i clienti.
La retribuzione in base alla professionalità - La retribuzione per i mistery client varia da decine a centinaia di euro al giorno a seconda della professionalita' richiesta (per le strutture ricettive, servono, ad esempio, conoscenze tecniche e legislative piu' specifiche). Non si tratta di un impegno a tempo pieno, ma di un'attivita' che puo' anche essere svolta nel tempo libero o come secondo lavoro.
Nella vicina penisola ad esempio esiste una società, la Misteryclient.it, che ha nel proprio database 9.000 mistery shopper. "In Italia questo tipo di monitoraggio è ancora poco diffuso - ha spiegato Fabrizio Checchi, amministratore di Misteryclient.it -alcune tra le aziende piu' innovative usano questa pratica gia' da dieci anni, altre stanno partendo solo ora con programmi mirati perche' hanno capito le grande potenzialita' di questa sistema per guardare all'offerta nella prospettiva del cliente''.