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ASSEMBLEA STRAORDINARIAUBS, forse la bufera è dietro le spalle

02.10.08 - 16:33
Keystone / Alessandro Della Bella
UBS, forse la bufera è dietro le spalle
BASILEA - UBS non ha ancora superato la crisi, ma la fase di emergenza sembra essere dietro le spalle: è quanto scaturisce dai pochi ma importanti dati comunicati oggi a Basilea in margine all´assemblea straordinaria degli azionisti. L´istituto ha notevolmente ridotto le sue posizioni a rischio, prevede un utile nel terzo trimestre, punta su un esercizio 2009 complessivamente positivo e annuncia che dal 2010 riprenderà a versare il dividendo. La borsa ha reagito molto bene (quasi +12% alle 15.45) e anche gli analisti parlano di notizie rallegranti, sebbene non manchino gli inviti alla prudenza.

All´assemblea straordinaria - la seconda quest´anno - non c´è stato il pienone: si sono presentati circa 2400 azionisti, contro i 4200 che avevano preso parte alla movimentata seduta ordinaria dell´aprile scorso, quando Peter Kurer subentrò a Marcel Ospel alla testa del consiglio di amministrazione dell´istituto e venne decisa una seconda ricapitalizzazione, e i 6400 della prima assemblea straordinaria di febbraio (prima ricapitalizzazione). Anche l´atmosfera generale era nettamente meno emotiva degli altri due appuntamenti di quest´anno.

Grande attesa vi era per il discorso di Kurer, diffuso in forma scritta già di primo mattino. Chi si aspettava comunicazioni precise su nuove rettifiche di valore - la crisi dei mutui ha già provocato svalutazioni per l´equivalente di 45 miliardi di franchi - è rimasto deluso, ma il presidente del Cda ha per contro fornito segnali che hanno fatto piacere agli azionisti, sulla graticola con i loro titoli nelle ultime settimane.

L´istituto - ha assicurato Kurer - ha notevolmente ridotto le sue posizioni a rischio: la somma di bilancio si è perciò contratta di oltre 500 miliardi di franchi rispetto al picco di 2500 miliardi raggiunto nel 2007. Costantemente in diminuzione sono anche il personale (in particolare nell´investment banking) e i costi operativi, ma a questo proposito non sono state avanzate cifre.

La banca ha un finanziamento solido, ha puntualizzato Kurer: la quota del capitale proprio sul capitale complessivo è del 15,7%, uno dei valori più alti nel settore, ha fatto notare. Il presidente del Cda non ha per contro dato indicazioni su eventuali deprezzamenti nel terzo trimestre, limitandosi a dire che l´istituto si è mosso "piuttosto con successo" nella bufera che ha attraversato i mercati negli ultimi 20 giorni.

Dopo quattro trimestri con perdite miliardarie si comincia insomma a vedere la luce in fondo al tunnel. Merito secondo Kurer del fatto che UBS ha cominciato presto a lavorare a una soluzione dei problemi fondamentali: la banca vuole proseguire sulla stessa strada, riducendo "aggressivamente" le posizioni a rischio ancora detenute.

Le condizioni difficili perdureranno fino all´anno prossimo, ha aggiunto Kurer. Ma nel 2009 - si è detto convinto il presidente - UBS tornerà ad avere un esercizio redditizio nel suo complesso e l´anno seguente verserà di nuovo dividendi.

Per quanto riguarda l´immagine di UBS, duramente intaccata negli ultimi mesi, Kurer ha parlato della necessità di ristabilire al più presto possibile la reputazione. UBS vuole tornare a essere un "campione" sul terreno da gioco elvetico. "Lavoreremo a questi obiettivi ambiziosi in modo duro, ma anche con modestia", ha assicurato il manager.

Nei loro interventi diversi azionisti hanno riconosciuto i passi avanti fatti dalla dirigenza rispetto all´era Ospel. Critiche sono per contro state sollevate riguardo alla politica salariale della banca, soprattutto per quanto riguarda i bonus per i topmanager. Interrogato sui compensi ricevuti dall´ex numero uno Marcel Ospel e dagli altri alti dirigenti nel frattempo eclissatisi, Kurer si è limitato a dire che le risposte al riguardo si troveranno nei prossimi rapporti d´esercizio. UBS - ha aggiunto - sta lavorando a un nuovo piano retributivo, "un campo non facile", ha ammesso. In futuro si prevede di presentare ogni anno agli azionisti un rapporto separato sui compensi.

L´assmblea ha poi eletto senza problemi quattro nuovi membri del consiglio di amministrazione: si tratta di Bruno Gehrig, professore sangallese, presidente del Cda di Swiss Life ed ex vicepresidente della Banca nazionale svizzera, dell´americana Sally Bott (del gruppo petrolifero britanico BP), Rainer-Marc Frey (fondatore e presidente di Horizon21, operatore di private equitiy) e dell´americano William Parett, che fino al 2007 ha diretto la società di consulenza aziendale Deloitte Touche Tohmatsu. Pure approvate modifiche degli statuti che definiscono meglio le responsabilità dei vertici.

Mercati e analisti hanno reagito con sollievo alle novità odierne. "Le notizie di oggi dovrebbero contribuire a riportare un po´ di calma", ha afferma Andreas Venditti della Banca cantonale di Zurigo. Per gli specialisti di RBS Research, UBS ha fornito pochi dettagli, ma nel compenso le comunicazioni sono buone: torna la fiducia, la "saga delle rettifiche di valore" potrebbe essere terminata.

Secondo gli analisti della banca Vontobel è positivo che UBS non faccia proclami, si concentri cioè solo su quanto raggiunto. Panagiotis Spiliopoulos ritiene peraltro possibile che l´istituto abbia perso ulteriormente fondi in gestione, visto che non sono state fornite informazioni riguardo all´arrivo di nuovi capitali. L´esperto prevede però che la banca raggiungerà presto il giro di boa. Per Dirk Becker di Landsbanki investire in azioni UBS rimane comunque una scommessa: il titolo reagisce con mutamenti percentuali a due cifre a ogni nuova notizia importante che lo riguarda. A suo avviso la situazione della banca rimane difficile.

Foto d'apertura: Keystone / Alessandro Della Bella
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